Le guerre napoleoniche, che
videro il ritorno dell’Inghilterra sul continente in assetto bellico, videro
anche una significativa innovazione: l’assoldamento di truppe locali,
continentali.
Non era una novità.Napoleone
aveva già assoldato truppe italiane e tedesche. Contemporaneamente anche nelle
colonie si andavano costituendo truppe locali – furono britanniche prima che
francesi. E del resto anche questa era una forma di mercenariato: gli assoldati
ricevevano, oltre all’uniforme e all’armamento, un soldo. Ma in quegli anni
l’arruolamento in Europa fu di segno diverso: si arruolavano con Londra
soprattutto gli oppositori della rivoluzione francese, o delle guerre di
conquista napoleoniche, in Spagna in specie e nel Sud Italia.
Ci sono sempre state in
Europa “teste calde” pronte alla guerra. Hitler finirà la guerra ad aprile
1945, quando era già palesemente sconfitto da un pezzo, con mezzo milione di
volontari non tedeschi: italiani, croati, ungheresi, norvegesi, etc.. – ora,
certo, c’è bisogno di un Is…
Numerose le formazioni
italiane censite dallo storico militare. Una Leva Italiana, formata dai
prigionieri di guerra, detenuti a Malta o nelle Isole Britanniche, che si erano
dichiarati comngtro Napoleone, con un proprio corpo di Carabinieri. Una Legione
Piemontese. Un Reggimento Siciliano. Un corpo di Volontari Siciliani. Fu
italiana una cospicua parte del reggimento Watteville, svizzero di nome ma
formato da varie nazionalità, il più attivo e di successo nelle guerre antinapoleoniche,
dalla Calabria al Canada. E un Calabrian Free Corps, che dureà nelle file
britanniche per alcuni decenni, fino agli anni 1840.
René Chartrand, Émigrés & Foreign troops in British
Service 1803-1815, Osprey Military, pp. 48 ill. $ 16
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