domenica 13 agosto 2017

Quando i volontari erano contro Napoleone

Le guerre napoleoniche, che videro il ritorno dell’Inghilterra sul continente in assetto bellico, videro anche una significativa innovazione: l’assoldamento di truppe locali, continentali.
Non era una novità.Napoleone aveva già assoldato truppe italiane e tedesche. Contemporaneamente anche nelle colonie si andavano costituendo truppe locali – furono britanniche prima che francesi. E del resto anche questa era una forma di mercenariato: gli assoldati ricevevano, oltre all’uniforme e all’armamento, un soldo. Ma in quegli anni l’arruolamento in Europa fu di segno diverso: si arruolavano con Londra soprattutto gli oppositori della rivoluzione francese, o delle guerre di conquista napoleoniche, in Spagna in specie e nel Sud Italia.
Ci sono sempre state in Europa “teste calde” pronte alla guerra. Hitler finirà la guerra ad aprile 1945, quando era già palesemente sconfitto da un pezzo, con mezzo milione di volontari non tedeschi: italiani, croati, ungheresi, norvegesi, etc.. – ora, certo, c’è bisogno di un Is…
Numerose le formazioni italiane censite dallo storico militare. Una Leva Italiana, formata dai prigionieri di guerra, detenuti a Malta o nelle Isole Britanniche, che si erano dichiarati comngtro Napoleone, con un proprio corpo di Carabinieri. Una Legione Piemontese. Un Reggimento Siciliano. Un corpo di Volontari Siciliani. Fu italiana una cospicua parte del reggimento Watteville, svizzero di nome ma formato da varie nazionalità, il più attivo e di successo nelle guerre antinapoleoniche, dalla Calabria al Canada. E un Calabrian Free Corps, che dureà nelle file britanniche per alcuni decenni, fino agli anni 1840.

René Chartrand, Émigrés & Foreign troops in British Service 1803-1815, Osprey Military, pp. 48 ill. $ 16

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