Nove mesi per chiudere un conto alla
Bpm – e non è finita. Un normalissimo conto family. Con quattro giornate perse
per adempimenti inutili – del tipo: giustificare il mancato rientro di un
assegno trent’anni fa (ci vuole la denuncia in Commissariato, etc.). Per un aggravio
totale, senza alcun servizio reso, di 250 euro. Per tenuta contabile, assicurazioni
legate al conto, e rinnovo carte di credito dopo
aver dispesso il conto per raccommandata R.R. come prescritto.
Non c’è difesa contro gli abusi delle
banche. Non alla Banca d’Italia, che probabilmente ha affari più seri da
sorvegliare. Ma nemmeno con la associazioni di consumatori – Adusbef nel caso,
e Codacons. Il consumerismo si ferma quando i monopoli pagano?
Raddoppia la bolletta Tim, più che
raddoppia. Viene postata ogni 28 giorni, un abuso palese: si paga per tredici
mesi l’anno invece che per dodici. Raddoppiano di fatto le tariffe dell’elettricità
e del gas, caricando costi del tutto anomali per il trasporto, la “disponibilità”
(la disponibilità….), la materia energia, la gestione del contatore, che invece
non viene mai letto, si va “a calcolo”, in favore naturalmente della utility, in bollette illeggibili. Il
tutto raddoppiato con un imponderabile “oneri di sistema”. Ma le associazioni
dei consumatori tacciono.
Delittuoso il silenzio delle Autorità
di settore, create formalmente a protezione degli utenti-consumatori: la
napoletana Agcom, di garanzia nelle comunicazioni, e la romana Autorità per l’energia
elettrica, il gas e l’acqua.
L’Agcom scopre oggi, dopo tre o quattro
anni che la pratica è invalsa, che il mese di fatturazione dei telefoni è di 28
giorni. E la conclusione è ovvia: evidentemente prepara con le compagnie
telefoniche un rincaro delle tariffe in vigore per il “passaggio” da 28 giorni
al mese di calendario. Dopo aver multato (minacciato di multare) le stesse –
tutte insieme – per un milione. Cioè niente. Forse. E dopo il tira e molla di prammatica, con il solito ricorso al Tar.
Le Autorità di garanzia, create da
Prodi vent’anni fa al momento della liberalizzazione dele tariffe, sono
organismi burocratci costosissimi, perché si pagano stipendi elevatissimi, e
non hanno mai protetto i consumatori-utenti ma il “mercato”, Cioè le aziende di
settore. Un comportamento chiaramente illegale, ma mai sanzionato. Nemmeno
politicamente.
Nessun commento:
Posta un commento