sabato 9 settembre 2017

Il giallo horror, al femminile

Un horror quotidiano, alla Patricia Highsmith. Raccontato dal di dentro, senza distanziamento, dai e tra i personaggi, menre si sviliuppa. Senza inutili sovrapposizioni di detective, o fantasiosi esploratori. Dopo il rapimento e l’assassinio brutale di una bambina, che toglie il respire alla prima pagina..
Un horror infine al femminile – che anc’pesso contribuisce all’ordinarietà del tragico: ce ne sono tanti di fatto. Vittima una bambina, come è la voga da un quarto di secolo, ma qui non senza motivo.
È il romanzo d’esordio della studiosa di letteratura americana - tradotto subito, nello stesso 1991, nei Gialli Mondadori. Scritto digetto dopo un’illuminazione nel bosco – “mentre portavo a spasso i mieri cani in un’area boscosa”. Nella tradizione americana dello scrittore per caso. Lunghetto, anche perché si individua presto il colpevole. Ma tutto nervosa, concentrato sui personaggi e i fatti, non vi si fa colore, digressioni,vicende di decantamento parallele. Di linguaggio essenziale (necessario), alla Margaret Millar più che alla Higgins Clark alla quale si apparenta – non per i dialoghi, non altrettanto avvincenti (necessari, teatrali), ma la storia crudele, crudelissima, supplisce. La suspense va dritta al fatto.
Carlene Thompson, Nero come il ricordo, Marcos y Marcos, pp.335 €13,50

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