Raccapricciante
ricostruzione oggi con Fubini, sul supplemento “L’Economia” del “Corriere della
sera”, di Giuliano Amato, all’epoca presidente del consiglio di come la
Germania ha deiberatamete affossato nel 1992 la lira. Aveva anche deciso il
giorno: esattamente lunedì 14 settembre di venticinque anni fa. E a nulla sono
valse le misura anticrisi decide dal suo governo.
La
ricostruzione di Amato il giornale rafforza ricordando la testimonianza di
Soros, l’esecutore materale dell’affossamento: “Ho preso alla lettera la
Bundesbank. Aveva dichiarato che non avrebbe sostenuto la lira a oltranza e io
ci ho creduto”.
Raccapricciante
perché Amato è uno degli incondizionali dell’Europa tal quale, e quindi della
Germania. La Germania prima di tutto, sempre e comunque, ha ragione. Mentre è un
partner tra i tanti, molto potente, e poco affidabile – non con l’Italia.
La
ricostruzione di Amato si completa con
il diverso trattamento della Bundesbank e del governo Kohl per la Francia.
Che aveva anch’essa il franco sopravvalutato, come lo era la lira, e in più un
referendum se entrare o no nell’euro. Si completa anche nel ridicolo: Amato pensava
di tenere duro anche per consentire al primo ministro francese Bérégovoy di
vincere in qualche modo il referendum, mentre invece Mitterrand semplicemente
si accordava con Kohl.
E
questo è: questa Euopa non è europea, ma ingombra di europeismo la vecchia
politica, di (mini) potenza.
Non
meno raccapriccianti sono i numerosi testimoni in diretta che Amato cita:
Ciampi, Barucci, Draghi, Trichet. Nessuno ha dato testimonianza degli eventi
che portarono alla caduta dell’Italia.
Nessun commento:
Posta un commento