lunedì 11 settembre 2017

La Germania aveva deciso di affossare la lira

Raccapricciante ricostruzione oggi con Fubini, sul supplemento “L’Economia” del “Corriere della sera”, di Giuliano Amato, all’epoca presidente del consiglio di come la Germania ha deiberatamete affossato nel 1992 la lira. Aveva anche deciso il giorno: esattamente lunedì 14 settembre di venticinque anni fa. E a nulla sono valse le misura anticrisi decide dal suo governo.
La ricostruzione di Amato il giornale rafforza ricordando la testimonianza di Soros, l’esecutore materale dell’affossamento: “Ho preso alla lettera la Bundesbank. Aveva dichiarato che non avrebbe sostenuto la lira a oltranza e io ci ho creduto”.
Raccapricciante perché Amato è uno degli incondizionali dell’Europa tal quale, e quindi della Germania. La Germania prima di tutto, sempre e comunque, ha ragione. Mentre è un partner tra i tanti, molto potente, e poco affidabile – non con l’Italia.
La ricostruzione di Amato si completa con  il diverso trattamento della Bundesbank e del governo Kohl per la Francia. Che aveva anch’essa il franco sopravvalutato, come lo era la lira, e in più un referendum se entrare o no nell’euro. Si completa anche nel ridicolo: Amato pensava di tenere duro anche per consentire al primo ministro francese Bérégovoy di vincere in qualche modo il referendum, mentre invece Mitterrand semplicemente si accordava con Kohl.
E questo è: questa Euopa non è europea, ma ingombra di europeismo la vecchia politica, di (mini) potenza.
Non meno raccapriccianti sono i numerosi testimoni in diretta che Amato cita: Ciampi, Barucci, Draghi, Trichet. Nessuno ha dato testimonianza degli eventi che portarono alla caduta dell’Italia.

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