Ci
sono due Coree, e gli Stati Uniti sono in Corea solo dal 1950, al culmine della
guerra fredda, con una guerra guerreggiata di quattro anni, ma in un confronto chiuso
ormai da quasi un treneennio. È su questi dati base che si gioca la crisi con
la Corea del Nord. Di cui sfugge la ratio:
i governi europei si dicono pronti a soste nere gl Usa contro il dittatore
nordcoreano, main realtà non sanno perché.
La
Corea è stata divisa al tempo della guerra fredda, nella strategia americama e
Nato di contenimento della spinta comunista. La divisione ora è un residuo senza
logica, come se in Germania cene fossero ancora due. Gli Stati Unt non hano un
interesse preminente in Corea, non politico né militare, non più. Né incidono
le minacce di Kim Jong-un, che può anche avere un missile intercontinentale e
sicuramente ha la Bomba, ma non può usarli, non contro gli Usa né contro
nessuno, sarebbe annientato l’istante dopo.
Gli
Usa però - non solo Trump, anche Obama - si sono fatti un dovere di contrastate
la Corea del Nord. Che però non è in nessun modo una minaccia reale agli Stati
Uniti. Per lo squilibrio militare e anche per la geopolitica: la Corea è un
problema per la Cina e per il Giappone. Lo è stato, potrebbe esserlo – il Giappone
teme la Corea più che la Cina, la Cina teme il Giappone e la Corea.
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