“Altro che 600 €! In pensione a
70 anni, un secolo di vita media attesa. Disoccupazione giovanile altissima.
Ecco cosa si può fare subito per dare un futuro previdenziale ai vostri
ragazzi”, intima “Milano Finanza”. Ma saremo ancora tutti vivi – il troppo non
stroppia?
Una cosa è certa negli stupri di
Rimini. Che il ventenne congolese Guerln Butungu, sia egli o no il capobanda e
lo stupratore, ha avuto un permesso di soggiorno umanitario senza un motivo
plausibile (un’indagine ad hoc), e che aveva grosse disponibilità benché non
lavorasse. Cioè che c’è un’organizzazione dei clandestini?
“Una nuova ondata di pentiti
s’abbatte sul traffico di droga”, “Gazzetta del Sud”.
Giancarlo Cobelli, “Diritti
Civili”, e l’assessore all’immigrazione della Regione Calabria, Giovanni
Mannoccio, hanno messo dubito a disposizione un immobile a Catanzaro in grado
di ospitare una sessantina di rifugiati, subito dopo lo sgombero dell’immobile
romano di piazza Indipendenza. Un rifugio, in pratica, per tutti gli sgomberati.
Che però preferiscono restare accampati davanti all’Altare della patria in
piazza Venezia. Non è una questione di bisogno.
Per sei mesi quando aveva 42 anni
papa Bergoglio andava ogni settimana da una psicoanalista ebrea. Fanno di tutto
in Vaticano per allinearsi sul film di Moretti, “Habemus Papam”, o
dell’inadeguatezza.
“È qui che comincia l’Oriente”,
Sabino Cassese decreta di Roma dalla prima pagina del “Corriere della sera”. È
mai stato Cassese in Oriente? Magari in Libia, qui vicino.
Questo Cassese non è uno
qualsiasi: è, è stato, giudice costituzionale. Non è nemmeno anticlericale –
Scalfaro non l’avrebbe fatto giudice costituzionale –mentre l’ambasciatore
francese a Roma nel 1860, dietro il quale si cautela, lo era. Ma, dunque, la
cosa è vera perché l’ha detta Gramont nel 1860. Nel 1860. E in quale contesto? E chi era Gramont?
Quanta ignoranza.
Il direttore del “Corriere della
sera” ha letto il pungente commento di Cassese, pungentissimo? Sull’autorità di
Gramont, l’eccelso giurista vuole aprire una nuova “questione romana”.
Milano, si sa, è anti-Roma. Ma
dove li prende?
Sostiene Gabrielli, il capo della
Polizia: “L’adesione ala propaganda jihadista, molte volte, è un effetto di una
mancata integrazione sociale; l’aspetto religioso diventa quasi un corollario
di situazioni di marginalità e disagio”. Cioè tutto l’opposto del terrorismo a
Londra, a Parigi, a Barcellona, anche in Germania. Ma dove li prendono, anche
alla Polizia?
Alla festa dell’Unità va Casini e
non va Bersani, né Errani. Alla festa dell’Unità di Bologna. Che festa è, che
che “Unità”?
La festa del’Unità è in realtà la
festa del Pd. Che ha chiuso o sta chiudendo “l’Unità”, il giornale. Fanno la
festa per sfottere?
Alfano si è accordato con Renzi e
Orlando, sinistra e estrema sinistra, per il voto in Sicilia. Ma molti dei suoi
lascia liberi di candidarsi con la destra.
È sempre la politica andreottiana dei due forni, no, anzi, di molteplici
forni: basta vincere, anche senza voti. La politica del paguro. Indefettibilmente
democristiana, collosa.
La scelta di Alfano e Renzi è
perdente, all’evidenza – la volpe Orlando ha teso la trappola per abbatterli.
Ma allo stesso tempo, noi non sappiamo ancora come, vincente: questi non
giocano a perdere il posto.
Par condicio non è dunque canone latino, come
si vuole, ma bizantinismo medievale. Non per caso di deve a Scalfaro, il
presidente più infausto della Repubblica. Per imporre ai tg Rai, cioè a noi, quindici
minuti ogni sera di fregnacce politiche, sia pure crollato il resto del mondo.
Con visibile compiacimento Rai,
che non aveva bisogno di Scalfaro per adeguarsi servile. Ai politici in quanto potenti
– in Rai lo sono tutti, pro quota.
Le squadre britaniche e ora il
Paris Saint-Germain, di proprietà degli sceicchi arabi, con qualche profittatore
di regime russo, spendono enormità per i calciatori ma non vincono niente.
Neanche una finale. Neanche una semifinale - o allora finisce con la remuntada del Psg a opera del
Barcellona. Questo mondo degli sceicchi non sarà un’apparenza?
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