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mercoledì 6 settembre 2017

Ombre - 381

“Altro che 600 €! In pensione a 70 anni, un secolo di vita media attesa. Disoccupazione giovanile altissima. Ecco cosa si può fare subito per dare un futuro previdenziale ai vostri ragazzi”, intima “Milano Finanza”. Ma saremo ancora tutti vivi – il troppo non stroppia?

Una cosa è certa negli stupri di Rimini. Che il ventenne congolese Guerln Butungu, sia egli o no il capobanda e lo stupratore, ha avuto un permesso di soggiorno umanitario senza un motivo plausibile (un’indagine ad hoc), e che aveva grosse disponibilità benché non lavorasse. Cioè che c’è un’organizzazione dei clandestini?

“Una nuova ondata di pentiti s’abbatte sul traffico di droga”, “Gazzetta del Sud”.

Giancarlo Cobelli, “Diritti Civili”, e l’assessore all’immigrazione della Regione Calabria, Giovanni Mannoccio, hanno messo dubito a disposizione un immobile a Catanzaro in grado di ospitare una sessantina di rifugiati, subito dopo lo sgombero dell’immobile romano di piazza Indipendenza. Un rifugio, in pratica, per tutti gli sgomberati. Che però preferiscono restare accampati davanti all’Altare della patria in piazza Venezia. Non è una questione di bisogno.

Per sei mesi quando aveva 42 anni papa Bergoglio andava ogni settimana da una psicoanalista ebrea. Fanno di tutto in Vaticano per allinearsi sul film di Moretti, “Habemus Papam”, o dell’inadeguatezza.

“È qui che comincia l’Oriente”, Sabino Cassese decreta di Roma dalla prima pagina del “Corriere della sera”. È mai stato Cassese in Oriente? Magari in Libia, qui vicino.

Questo Cassese non è uno qualsiasi: è, è stato, giudice costituzionale. Non è nemmeno anticlericale – Scalfaro non l’avrebbe fatto giudice costituzionale –mentre l’ambasciatore francese a Roma nel 1860, dietro il quale si cautela, lo era. Ma, dunque, la cosa è vera perché l’ha detta Gramont nel 1860. Nel  1860. E in quale contesto? E chi era Gramont? Quanta ignoranza.

Il direttore del “Corriere della sera” ha letto il pungente commento di Cassese, pungentissimo? Sull’autorità di Gramont, l’eccelso giurista vuole aprire una nuova “questione romana”.
Milano, si sa, è anti-Roma. Ma dove li prende?

Sostiene Gabrielli, il capo della Polizia: “L’adesione ala propaganda jihadista, molte volte, è un effetto di una mancata integrazione sociale; l’aspetto religioso diventa quasi un corollario di situazioni di marginalità e disagio”. Cioè tutto l’opposto del terrorismo a Londra, a Parigi, a Barcellona, anche in Germania. Ma dove li prendono, anche alla Polizia?

Alla festa dell’Unità va Casini e non va Bersani, né Errani. Alla festa dell’Unità di Bologna. Che festa è, che che “Unità”?

La festa del’Unità è in realtà la festa del Pd. Che ha chiuso o sta chiudendo “l’Unità”, il giornale. Fanno la festa per sfottere?

Alfano si è accordato con Renzi e Orlando, sinistra e estrema sinistra, per il voto in Sicilia. Ma molti dei suoi lascia liberi di candidarsi con la destra.  È sempre la politica andreottiana dei due forni, no, anzi, di molteplici forni: basta vincere, anche senza voti. La politica del paguro. Indefettibilmente democristiana, collosa.

La scelta di Alfano e Renzi è perdente, all’evidenza – la volpe Orlando ha teso la trappola per abbatterli. Ma allo stesso tempo, noi non sappiamo ancora come, vincente: questi non giocano a perdere il posto.

Par condicio non è dunque canone latino, come si vuole, ma bizantinismo medievale. Non per caso di deve a Scalfaro, il presidente più infausto della Repubblica. Per imporre ai tg Rai, cioè a noi, quindici minuti ogni sera di fregnacce politiche, sia pure crollato il resto del mondo.
Con visibile compiacimento Rai, che non aveva bisogno di Scalfaro per adeguarsi servile. Ai politici in quanto potenti – in Rai lo sono tutti, pro quota.


Le squadre britaniche e ora il Paris Saint-Germain, di proprietà degli sceicchi arabi, con qualche profittatore di regime russo, spendono enormità per i calciatori ma non vincono niente. Neanche una finale. Neanche una semifinale - o allora finisce con la remuntada del Psg a opera del Barcellona. Questo mondo degli sceicchi non sarà un’apparenza?

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