Curioso duetto “la
Repubblica”-“Corriere della sera” sulle responsabilità del giudice napoletano
Henry John Woodcok nello scandalo Consip, dello scandalo condotto ad arte per
incastrare Renzi. Sulle stesse identiche notizie e fonti di informazioni, il
giornale ex di Scalfari assolve il giudice da ogni responsabilità, procedurale
e penale, il quotidiano milanese lo dà per trasferito – l’incompatibilità
ambientale è l’unico pena per i giudici.
Non è ininfluente che “la
Repubblica” benefici delle confidenze di Woodcock - “Non esiste un «caso Woodcock» per la semplice ragione che non esiste una
sua intervista”, ha dovuto precisare Milella due giorni dopo averne pubblica
una, ma rivendicando: “Conosco Woodcock da molti anni. Abbiamo più volte
scambiato opinioni”? Mentre Bianconi sul “Corriere della sera” ha avuto mano
libera con la sconcertante testimonianza della giudice Lucia Musti sulle procedure
napoletane.
Singolare la linea politica di
“la Repubblica”. Giornale nato e cresciuto come colonna della sinistra
politica, è punto di riferimento di tutti i golpisti della Repubblica, giudici
e non. Tutti naturalmente di destra. Della destra naturalmente vera, pura e dura.
I quotidiani perdono il 20 per
cento delle copie in due anni. Anche i loro siti online – il 19 per cento. Leggendoli,
si può capire.
Pregiudicato in Ferrari fa
scandalo a Milano perché ha parcheggiato nell’area riservata a un ragazzo
disabile e si rifiuta di spostare la macchina. Un pregiudicato in Ferrari
invece non fa scandalo.
Del gentleman in Ferrari, coi
conti a Panama e alcuni processi in sospeso, si danno anzi solo le iniziali.
Non è un politico, e nemmeno una donna, ha diritto alla privacy
Rosatellum, Tedeschellum, si
sbizzarrisce la fantasia – per modo di dire – sulla legge elettorale. Colpa
della latinizzazione ironica delle escogitazioni in materia, imposta da
Giovanni Sartori. Che era uno scienziato politico e uno studioso rispettoso
della politica. Ma è finito tra i cultori dell’antipolitica. C’è da dubitare della
scienza. O è sempre che la moneta cattiva scaccia la buona.
San
Gennaro baciato da Di Maio andrà anche lui sotto processo – i baci sono
proibiti in Italia?
È per
evitare il processo che san Gennaro farà vincere Di Maio?
Non
potrebbe essere che Di Maio voleva incastrare il santo? Ma allora torniamo al
punto primo.
Un
bell’imbroglio, che ne dice Bergoglio?
“Sarò in campo anche se la
sentenza di Strasburgo non dovesse arrivare in tempo”. I suoi avvocati no,
Berlusconi invece sì, dà per scontato che la Corte Europa gli dia ragione e lo
reintegri alla politica. Ma i suoi avversari lo considerano già reintegrato
alla politica, Grillo e gli altri. Non si pone neanche più la questione morale:
la condanna milanese e di Grasso fu tutto un abuso?
La giustizia politica è solo un
boomerang.
È chiaro che Woodcock e De Caprio
fanno parte dello stesso gruppo, un po’ protagonisti e un po’ antipolitici. Le
indagini di camorra e corruzione sono state delegate ai Nas, i Carabineri
anti-sofisticazione, perché li comandava De Caprio. Ma non si può dire, né al
Csm né all’Arma dei carabinieri.
Il colonnello De Caprio prosegue
la strategia dì immagine – “mi si nota di più se…” - che consiste nel negarsi,
se non di spalle, camuffato, velato. Da Uomo Mascherato, da Superman? Sarà
l’Uomo Ragno, di Casa Pound, ora che non c’è più la destra? La destra pulita,
naturalmente, incorrotta, l’Uomo della Provvidenza è sempre vergine.
Il colonnello si presenta come
quello che catturò Riina. Come se lo avesse scovato, inseguito e catturato personalmente,
alla Sergio Leone. Mentre a lui è toccato comandare i Carabinieri quando fu
deciso di fare l’irruzione nella villa che ospitava Riina. Era di turno quella
mattina.
Una vera e propria strategia
dell’indiscrezione, da parte dei carabinieri De Caprio e Scafarto, e della
Procura di Napoli, nella testimonianza al Csm del Procuratore Capo di Modena,
Lucia Musti. I passaggi da confidare ai giornali - di fatto al “Fatto
Quotidiano” – sono sbiancati dalla Procura di Napoli, ma sono trasmessi
integrali a Modena, in fascicolo non sigillato. Di chi sarà la colpa della
“fuga di notizie”?
Che il Csm abbia impiegato due
mesi per trasmettere la testimonianza del Procuratore di Modena Musti alla
Procura di Roma non è pigrizia. Serviva agli ufficiali dei Carabinieri accusati
e alla Procura di Napoli per apprestare le loro munizioni? Spiega come il Csm
sia la sentina di tutti i vizi dei giudici, anche se il responsabile del ritardo
è un laico, e si chiama Fanfani, ex sindaco di Arezzo, nipote di Amintore.
Giuseppe Fanfani, membro laico
(politico) del Csm per il Pd, è un nemico d Renzi? Da sindaco aveva difeso i
Boschi e il consiglio di Banca Etruria. È il Pd che non finisce le
convulsioni..
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