giovedì 21 settembre 2017

Ombre - 383

Curioso duetto “la Repubblica”-“Corriere della sera” sulle responsabilità del giudice napoletano Henry John Woodcok nello scandalo Consip, dello scandalo condotto ad arte per incastrare Renzi. Sulle stesse identiche notizie e fonti di informazioni, il giornale ex di Scalfari assolve il giudice da ogni responsabilità, procedurale e penale, il quotidiano milanese lo dà per trasferito – l’incompatibilità ambientale è l’unico pena per i giudici.

Non è ininfluente che “la Repubblica” benefici delle confidenze di Woodcock - “Non esiste un «caso Woodcock» per la semplice ragione che non esiste una sua intervista”, ha dovuto precisare Milella due giorni dopo averne pubblica una, ma rivendicando: “Conosco Woodcock da molti anni. Abbiamo più volte scambiato opinioni”? Mentre Bianconi sul “Corriere della sera” ha avuto mano libera con la sconcertante testimonianza della giudice Lucia Musti sulle procedure napoletane.   

Singolare la linea politica di “la Repubblica”. Giornale nato e cresciuto come colonna della sinistra politica, è punto di riferimento di tutti i golpisti della Repubblica, giudici e non. Tutti naturalmente di destra. Della destra naturalmente vera, pura e dura.  

I quotidiani perdono il 20 per cento delle copie in due anni. Anche i loro siti online – il 19 per cento. Leggendoli, si può capire.

Pregiudicato in Ferrari fa scandalo a Milano perché ha parcheggiato nell’area riservata a un ragazzo disabile e si rifiuta di spostare la macchina. Un pregiudicato in Ferrari invece non fa scandalo.

Del gentleman in Ferrari, coi conti a Panama e alcuni processi in sospeso, si danno anzi solo le iniziali. Non è un politico, e nemmeno una donna, ha diritto alla privacy

Rosatellum, Tedeschellum, si sbizzarrisce la fantasia – per modo di dire – sulla legge elettorale. Colpa della latinizzazione ironica delle escogitazioni in materia, imposta da Giovanni Sartori. Che era uno scienziato politico e uno studioso rispettoso della politica. Ma è finito tra i cultori dell’antipolitica. C’è da dubitare della scienza. O è sempre che la moneta cattiva scaccia la buona.

San Gennaro baciato da Di Maio andrà anche lui sotto processo – i baci sono proibiti in Italia?
È per evitare il processo che san Gennaro farà vincere Di Maio?
Non potrebbe essere che Di Maio voleva incastrare il santo? Ma allora torniamo al punto primo.
Un bell’imbroglio, che ne dice Bergoglio?

“Sarò in campo anche se la sentenza di Strasburgo non dovesse arrivare in tempo”. I suoi avvocati no, Berlusconi invece sì, dà per scontato che la Corte Europa gli dia ragione e lo reintegri alla politica. Ma i suoi avversari lo considerano già reintegrato alla politica, Grillo e gli altri. Non si pone neanche più la questione morale: la condanna milanese e di Grasso fu tutto un abuso?
La giustizia politica è solo un boomerang.

È chiaro che Woodcock e De Caprio fanno parte dello stesso gruppo, un po’ protagonisti e un po’ antipolitici. Le indagini di camorra e corruzione sono state delegate ai Nas, i Carabineri anti-sofisticazione, perché li comandava De Caprio. Ma non si può dire, né al Csm né all’Arma dei carabinieri.

Il colonnello De Caprio prosegue la strategia dì immagine – “mi si nota di più se…” - che consiste nel negarsi, se non di spalle, camuffato, velato. Da Uomo Mascherato, da Superman? Sarà l’Uomo Ragno, di Casa Pound, ora che non c’è più la destra? La destra pulita, naturalmente, incorrotta, l’Uomo della Provvidenza è sempre vergine.

Il colonnello si presenta come quello che catturò Riina. Come se lo avesse scovato, inseguito e catturato personalmente, alla Sergio Leone. Mentre a lui è toccato comandare i Carabinieri quando fu deciso di fare l’irruzione nella villa che ospitava Riina. Era di turno quella mattina.

Una vera e propria strategia dell’indiscrezione, da parte dei carabinieri De Caprio e Scafarto, e della Procura di Napoli, nella testimonianza al Csm del Procuratore Capo di Modena, Lucia Musti. I passaggi da confidare ai giornali - di fatto al “Fatto Quotidiano” – sono sbiancati dalla Procura di Napoli, ma sono trasmessi integrali a Modena, in fascicolo non sigillato. Di chi sarà la colpa della “fuga di notizie”?

Che il Csm abbia impiegato due mesi per trasmettere la testimonianza del Procuratore di Modena Musti alla Procura di Roma non è pigrizia. Serviva agli ufficiali dei Carabinieri accusati e alla Procura di Napoli per apprestare le loro munizioni? Spiega come il Csm sia la sentina di tutti i vizi dei giudici, anche se il responsabile del ritardo è un laico, e si chiama Fanfani, ex sindaco di Arezzo, nipote di Amintore.

Giuseppe Fanfani, membro laico (politico) del Csm per il Pd, è un nemico d Renzi? Da sindaco aveva difeso i Boschi e il consiglio di Banca Etruria. È il Pd che non finisce le convulsioni..

Se non è da ridere la scoperta dell’Agcom che le compagnie telefoniche fanno pagare il canone  mensile ogni 28 giorni, con un mese in più l’anno, che altro è? Una manovra per sovvertire i piani tariffari – rincararli? Ma di questo non si dice, benché la scoperta dell’Agcom prenda molte pagine. poi dice che i giornali non si vendono.

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