A ruota libera D’Alema con Cazzullo,
ben una pagina, riabilita Craxi: “Craxi, nonostante la forte carica anticomunista,
è sempre stato uomo di sinistra”. Mentre per una vita lo ha insultato: “Berlusconi
è lo sviluppo del craxismo. C’è quello stesso intreccio tra affari e politica…”,
etc. Le stesse cose che dice ora di Renzi.
In effetti, ripensandoci, quanto
hanno fatto Craxi e il suo partito di sinistra, come riforme interne e in
politica estera, e quanto non hanno fatto D’Alema e il suo partito prima di
lui? Ha ragione D’Alema a complimentarsi.
D’Alema dice bene di Craxi per
dire male di Renzi. Poi dirà che Renzi è di sinistra? Tra altri venticinque
anni? Venticinque anni ancora di D’Alema.
Una volta i comunisti (ex) arrivavano
in ritardo di dieci anni. Nella diaspora hanno allentato i tempi?
“Dopo quarant’anni la Cassazione
ha stabilito che fu un errore del commercialista”, spiega Sofia Loren a Elvira
Serra. E che la carcerazione per evasione fiscale era stata un abuso. Dopo 40 anni.
La Var, assistenza video agli
arbitri, sbaglia come gli arbitri. Perché dunque è stata introdotta nei campi
di calcio? È un business: per chi produce le macchine e per gli arbitri – ne moltiplica
l’occupazione. E per i giornalisti, che possono non parlare di altro.
Perché la destra della Dc tedesca
ha votato Afd, l’8 per cento, cinque milioni di elettori? Perché “una squadra
di 30 persone è stata reclutata dai russi per fare propaganda online pro Afd”,
spiega il “Corriere della sera”. Con prove: lo ha rivelato “al sito Usa
Buzzfeed l’hacker russo Alexander”. Buzzfeed? Alexander? Hacker?
Ah ah, è sempre il Cazzone
Americano: un hacker, pseudonimo, che rivela, magari anche gratis, a un sito
americano tra i tanti, la verità nascosta. Che ci potevamo inventare anche noi.
Vero è che “Alexander” può anche non esistere.
Angela Merkel ha subito una
sconfitta senza precedenti, ha perso cinque milioni di elettori, il venti per cento, uno su cinque, ma per la Rai, Sky e i grandi giornali ha vinto. Ha
fatto il risultato peggiore della sua coalizione democristiana in tutta la
storia federale, e ha fatto perdere alla stessa coalizione la tradizionale
funzione di tenere sotto mano democratica i nostalgici e i reazionari – il più
grande esito della Repubblica Federale.
Paga la sconfitta di Angela
Merkel anche il suo alleato di governo la Spd, che ha fatto anch’essa il
risultato peggiore. Per nessun altro motivo che avere sostenuto al
cancelliere – la sinistra (Like) ha tenuto.
Ci sarà meno stabilità politica
in Germania. Meno Germania in Europa. Meno mercato nelle politiche sociali. Il
voto tedesco cambia molte cose: dovrebbe essere una pacchia per i giornali.
Sono cose anche molto evidenti. Ma non per i media italiani – con una sola eccezione, l’intervista
oggi di Francesco Bechis su formiche.net:
formiche.net/2017/09/28/rothweiler-afd
Non è difficile, ma
l’analfabetismo di ritorno ha contagiato la professione.
Raffaele Simone sbuffa sull’“Espresso”
per l’ignoranza diffusa tra i politici. “Anche tra i laureati”, nota, e ne
cerca la ragione nella scuola, svuotata ogni anno di funzione per darle standard
americani che gli americani non conoscono. Ma nota pure che la maggior parte
non ha studi. I 5 Stelle non solo, e la ministra dell’Istruzione Fedeli.
Salvini si potrebbe aggiungere, o Meloni, tra i nomi noti. Il linguista cita la
ministra Madia: “Eletta in Parlamento ventiseienne, non ancora laureata, dichiarò
che la sola cosa che portava in dote era la sua «inesperienza»”.
Il ragioniere Milone dopo la pr Chaouqui
e il monsignore Vallejo Baldas: tutte le nomine economiche di Parolin si sono
rivelate infamanti. Tutte nomine improbabili, con un profumo di Argentina –
comune al papa e al suo segretario di Stato. Cioè di massoneria.
Si sono fatte quasi 400 mila
intercettazioni in Italia nel 2016 – “Il Sole
24 Ore” ne pubblica la tabella cronologica e settoriale domenica. Due
terzi dei quali nei tribunali ordinari – l’altro terzo è ordinato dalle Procure
antimafia, e poche migliaia dall’antiterrorismo. Si intercetta normalmente.
Nella riforma della Giustizia che
il Parlamento discute, si avvicina il solito nodo intercettazioni. Una
regolamentazione che “L’Espresso”, pur chiedendo in copertina la riforma
radicale della giustizia, preannuncia con
un “Bavaglio, eterno ritorno”. Negli Usa,
che le hanno inventate, e hanno quattro volte la popolazione italiana, se ne
fanno un decimo. Tutti imbavagliati, gli americani. Forse per questo ogni tanto
buttano giù un presidente.
Pezzo forte del settimanale è
Emiliano Fittipaldi, “Fabbrica di San Dossier”, che stigmatizza i veleni del
Vaticano.
“Nel caso di Mps e delle banche
venete si sono avuti due effetti”, commenta il presidente di Intesa Gros Pietro
dopo il via libera del suo consiglio d’amministrazione all’acquisto delle due
venete: “Non si è applicato il bail-in,
che forse avrebbe comportato il tracollo dell’intera economia…”. Forse, il
tracollo, così, di passata. Il tracollo dell’intera economia….
Per assottigliare l’epa, Renzi è
andato a giocare a tennis. Al circolo Aniene, quello di Malagò. Dove però Renzi
è stato indigesto: la maggioranza dei soci, si è scoperto nell’occasione, 30
mila euro l’anno di quota, è di area grillina e meloniana. Dunque, Malagò si è
fatto scippare l’Olimpiade dai suoi soci.
Non si può dire che la politica
non si rinnovi: una città che rinuncia all’Olimpiade era anche difficile
immaginarsela. Col capo del Coni, poi.
L’eredità di Grillo, comico
napoletano, va a due napoletani, Di Maio e Fico. Il Movimento è da ridere?
Da ridere no, poiché gli italiani
lo votano, semmai da piangere, o scappare in Portogallo. E tutto perché Grillo
vuole emulare Pulcinella.
Poi si dice che Mussolini fu
popolare. Al confronto di Di Maio, aveva ben di che esserlo. Il popolo è
bestia? Cioè lo è, ma non cambia nei secoli?
Proteste e fiaccolate sono state
rituali per anni degli aquilani che protestavano per i ritardi nella
ricostruzione dopo il terremoto. Col sindaco Massimo Cialente, ex deputato, in
testa. Ora si scopre che il sindaco fra tute le opere aveva privilegiato la
costruzione di un aeroporto. Che, inutile, giace in abbandono – se non per i
vandali di infissi e tubature.
L’aeroporto era un vecchio
aeroclub. Cui Berlusconi aveva dato dignità quale hub per il G 7 che si tenne
nella capitale abruzzese. Da qui l’idea di Cialente di farne un aeroporto. Ma
Cialente manifestava soprattutto contro Berlusconi. Voleva rubargli altre idee?
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