sabato 23 settembre 2017

Toscana cara e triste - 2

Un anno e mezzo fa il direttore degli Uffizi, lo storico dell’arte tedesco Eike Schmidt, ha cercato di mettere ordine nel loggiato della galleria, un suk di bagarini e venditori di cianfrusaglie, con un avviso discreto via altoparlante ai visitatori in fila: attenti ai bagarini e ai borsaioli. Il Comune di Firenze non ha mandato i vigili per mettere ordine. Li ha mandati per notificare a Schmidt una multa di 422 euro, riducibile a 295 se pagata entro cinque giorni, per “pubblicità fonica non autorizzata”.
Lavorando poi un anno e mezzo, il Comune di Firenze è riuscito a notificare al curatore degli Uffizi  una multa ben più consistente, di 2.300 euro, non sanabile più nei cinque giorni, per un altro aspetto dello stesso reato, per “l’omesso versamento del Cimp, Canone installazione mezzi pubblicitari”, cioè gli altoparlanti.
Schmidt, in carica appena da ventidue mesi, ha già comunicato le sue dimissioni - fra un anno se ne va al Kunsthistoriches Museum di Vienna, certo, meno prestigioso. Il Comune di Firenze è da tempo amministrato da Renzi, ora tramite il suo delfino Nardella. Ha sempre il record nazionale dell’assenteismo, il 42 per cento delle giornate lavorative. E quello della fiscalità locale, comprese le tariffe della spazzatura e dell’acqua – questo record lo condivide con la Regione, che fa pagare il “prezzo europeo” di 410 euro pro capite a ogni residente.
La città ha saputo dai giornali che il primo ministro britannico Theresa May e il suo governo l’hanno scelta come sede per spiegare le procedure e gli esiti che propongono per la Brexit. E si chiede ancora perché. Il giorno dopo, cioè oggi, Lucca ospita un concerto dei Rolling Stones. È l’unico in Italia e, molto probabilmente, l’ultimo. Ma si chiede chi sono i Rolling Stones e cosa vogliono a Lucca, perché ci portano tanta gente.
Il mondo più cosmopolita d’Itala è diventato il più provinciale, e anche stupido. Ci sono cicli nella storia, o è un l’italian disease?

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