Amori gay tristi, alla Walter
Siti, del cui romanzo il film è l’adattamento: di mignotti ladri, con molta
erba e coca, in ambiente piccolo borghese. Con le solite donne inutili, madri,
mogli, milanesi sciocche (ma un ruolo d’eccezione di Carmen Guardina, l’unica
attrice-attrice). E trasgressioni sempre alla Siti: l’amato muore alla san
Sebastiano, per lapidazione, alle cave Ardeatine…
Meglio raccontato del romanzo.
Ma di proposito grigio: se la storia avesse un senso, si direbbe anti-gay. È un
contagio senza disagio, da dannati senza motivo, manutengoli del crimine.
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