Trump
ritaglia gli Usa, fuori dal mondo - ormai una dottrina se ne può ricavare, un progetto. Il presidente dealmaker si avvia a chiudere il primo anno di governo degli Usa
rompendo piuttosto gli accordi, senza concluderne di nuovi, nemmeno uno. Uno solo
ne ha fatto, per la vendIta multimiliardaria all’Arabia Saudita di un arsenale,
ma non è sicuro. I suoi primi dieci mesi ha caratterizzato per la denuncia
degli impegni in atto, come se volesse ritagliare gli Usa fuori dal mondo.
Fuori
dall’Unesco, dagli accordi di Parigi sul clima, dal Ttp e dal Tpp, gli accordi
transatlantico e transapacifico per il libero scambio. Mezzo fuori dalla Nato,
contestando agli europei il mancato adempimento degli impegni di spesa, dal Nafta,
l’accordo di libero scambio con Canada e Messico, dall’accordo di libera
circolazione con Cuba, e dall’accordo
con l’Iran sul nucleare.
Non
è una novità, gli Usa ogni tanto denunciano gli impegni internazionali. Reagan
aveva già abbandonato l’Unesco – vi era tornato Bush jr. Barack Obama ha
rinegoziato molti accordi commerciali conclusi da Bush jr., in America Latina e
con la Corea del Sud. Ma Trump ne ha fatto una sorta di teorema, la Dottrina
del Ritiro.
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