Camilleri sa mobilitare e
nobilitare i ricordi, anche banali. Ne ha già dato prove a ripetizione in
questi suoi anni accelerati, dei genitori, dei nonni, degli zii, di personaggi
estrosi, Eduardo, Sharoff, e forse anche della caduta nella fossa settica o pozzo
nero. Si ripete ma si supera, a 91 anni e quasi cieco: scrive dettando, cioè proprio
raccontando. In stato di grazia: venitré racconti in ventitré giorni
La novità assoluta è del
mercato letterario. Giustamente vanaglorioso, fa anche l’elenco degli
innumerevoli premi che ha avuto, in patria e nel vasto mondo. Per lamentare che
non è mai stato preso in considerazione allo Strega e al Viareggio.
Andrea Camilleri, Esercizi di memoria, Rizzoli, pp. 239,
ill., ril. € 18
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