Il calciatore Bernardeschi: “Ho
pubblicato la foto di mia sorella incinta e certi leoni da tastiera hanno
augurato la morte alla mia nipotina”. Il popolo si diverte.
Il governo scrive alla sindaca di
Roma Raggi: “Vediamoci, per venirvi incontro”. Raggi non risponde. Sollecitata,
fissa l’appuntamento a un mese data, “il primo giorno utile dell’agenda”. In attesa
del quale non nomina degli esperti per trattare col governo, ma giusto il suo
portavoce. Queste stelle della politica si diranno dell’apparenza. Però governano
Roma, scelte dai romani.
Più tempo passa e più non si la
sindaca Raggi. Cioè, si capisce: è la tipica donnetta d periferia, di quella che
Roma ha privilegiato, dal tempo di papa Paolo VI e del sindaco Petroselli, ma che
ritiene doveroso lamentarsi. Salvo sentirsi, e qui con ragione, sperduta in
Centro, al Campidoglio poi. Ma è figura ben romana.
Eletta sindaca, Raggi ha rinunciato
all’Olimpiade, costretta da Grillo, ha nominato i suo amichetti, gli
“informatori” di quando sindaco era Marino e lei consigliere comunale, specie i
vigili urbani, e poi è sparita: non sa che dire. Nonché che fare. Rinunciare
all’Olimpiade è stato un atto di grande violenza, quindi la donna ha la cattiveria
giusta, ma evidentemente solo quella. Però è ben romana, oltre che eletta dia
romani.
Partita difficile Italia-Germania
al Parlamento europeo sul dumping
cinese, le esportazioni sottocosto in Europa. È scaduto il regime transitorio dopo
l’ammissione della Cina alla Wto, la rete mondiale del commercio, per cui l’export
cinese era assoggettabile a dazi antidumping.
E la Germania vorrebbe ora dare via libera alla Cina anche nel dumping. Angela Merkel lo ha promesso in
cambio delle porte aperte per l’auto tedesca in Cina. L’Italia si oppone documentando
il dumping cinese. E per ora ha la maggioranza
in Parlamento. Ma solo una maggioranza: molti parlamentari di molti paesi sono
con la Germania.
La foto del lutto per la strage
di Las Vegas vede in primo piano una bionda procace scollata con l’ombelico
scoperto, la mano in quella di un nero sofferto, il tipo Morgan Freeman, il
quale poggia la mano su un teen-ager androgino. Tutto fake, anche il lutto – tranne che per i modelli: è un’ottima uscita?
L’assassino di Las Vegas si era
portato e teneva in albergo ventitré tra fucili semiautomatici e di precisione,
tutti ingombranti, e pistole. Otre a una mazza per rompere le vetrate. Gli mancava
un cannone, ma sarebbe stato notato?
Gli Usa sono un altro mondo. Con
la pena di morte, la libertà di sparare, e un sistema sanitario per arricchire
le assicurazioni.
Il pm del pallone Pecoraro si supera
nella sua crociata e squalifica uno della Juventus perché ha criticato il Var.
Il Var.
Il calcio non è cosa seria e
quindi pazienza. Ma questo Pecoraro è uno che odia il club torinese per essere
napoletano. Perché la giustizia in Italia ha da essere “napoletana”?
“Risparmio alla pari”, la guida
per i risparmiatori del “Corriere della sera”, fa il caso di una donna a cui
viene sottratto il bancomat. Non se ne accorge, e dal suo conto in 25 operazioni
a raffica vengono sottratti 26 mila euro. C’è un bancomat con credito illimitato?
Si può derubare una banca senza che se ne accorga?
Pensioni per tutti a sessant’anni,
per le donne a 57, e aziende pubbliche al comodo delle ras aziendali. Non c’è
vizio sindacale che la sindaca di Grillo a Roma non molcisca. Furba lo è.
Salvo poi prendersela, Di Maio con
Grillo, col sindacato in generale, per
mettergli la museruola. Era il metodo Mussolini. Grillo non è Mussolini, certo.
È furbo.
Appendino, sindaca di Torino per
uno dei tanti “miracoli” (harakiri) di Berlusconi, non ha una parola per
stigmatizzare tre giorni di violenza nella sua città contro un G 7 che si
penserebbe onorevole e buono per l’ex capitale d’Italia. Anche per il tema:
creare lavoro. Questi sono stupidi, oltre che incapaci? E perché prendono tanti
voti?
Quando, vent’anni fa, Craxi
negoziava il rientro tempora neo dalla Tunisia per curarsi, ci fu, rivela
Martelli sulla “Nazione”, oltre “il brutale, pubblico niet della Procura” di Milano, un “rifiuto a ospitare Craxi del
governo socialista francese”. Era il 1999. Governava Jospin, presidente della
Repubblica Chirac. La stessa combinata che proteggeva il terrorista Battisti,
condannato in Italia per quattro omicidi. La politica ha in Francia più di un
lato oscuro.
La
festa
Archi di luce per la festa
Sul paese, multicolore
A pagoda, a raggiera,
A guglie aguzze, a crociera,
Che ombre proiettano muti
Sul vuoto di anime
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