venerdì 6 ottobre 2017

Ombre - 385

Il calciatore Bernardeschi: “Ho pubblicato la foto di mia sorella incinta e certi leoni da tastiera hanno augurato la morte alla mia nipotina”. Il popolo si diverte.

Il governo scrive alla sindaca di Roma Raggi: “Vediamoci, per venirvi incontro”. Raggi non risponde. Sollecitata, fissa l’appuntamento a un mese data, “il primo giorno utile dell’agenda”. In attesa del quale non nomina degli esperti per trattare col governo, ma giusto il suo portavoce. Queste stelle della politica si diranno dell’apparenza. Però governano Roma, scelte dai romani.

Più tempo passa e più non si la sindaca Raggi. Cioè, si capisce: è la tipica donnetta d periferia, di quella che Roma ha privilegiato, dal tempo di papa Paolo VI e del sindaco Petroselli, ma che ritiene doveroso lamentarsi. Salvo sentirsi, e qui con ragione, sperduta in Centro, al Campidoglio poi. Ma è figura ben romana.

Eletta sindaca, Raggi ha rinunciato all’Olimpiade, costretta da Grillo, ha nominato i suo amichetti, gli “informatori” di quando sindaco era Marino e lei consigliere comunale, specie i vigili urbani, e poi è sparita: non sa che dire. Nonché che fare. Rinunciare all’Olimpiade è stato un atto di grande violenza, quindi la donna ha la cattiveria giusta, ma evidentemente solo quella. Però è ben romana, oltre che eletta dia romani.

Partita difficile Italia-Germania al Parlamento europeo sul dumping cinese, le esportazioni sottocosto in Europa. È scaduto il regime transitorio dopo l’ammissione della Cina alla Wto, la rete  mondiale del commercio, per cui l’export cinese era assoggettabile a dazi antidumping. E la Germania vorrebbe ora dare via libera alla Cina anche nel dumping. Angela Merkel lo ha promesso in cambio delle porte aperte per l’auto tedesca in Cina. L’Italia si oppone documentando il dumping cinese. E per ora ha la maggioranza in Parlamento. Ma solo una maggioranza: molti parlamentari di molti paesi sono con la Germania.

La foto del lutto per la strage di Las Vegas vede in primo piano una bionda procace scollata con l’ombelico scoperto, la mano in quella di un nero sofferto, il tipo Morgan Freeman, il quale poggia la mano su un teen-ager androgino. Tutto fake, anche il lutto – tranne che per i modelli: è un’ottima uscita?

L’assassino di Las Vegas si era portato e teneva in albergo ventitré tra fucili semiautomatici e di precisione, tutti ingombranti, e pistole. Otre a una mazza per rompere le vetrate. Gli mancava un cannone, ma sarebbe stato notato?
Gli Usa sono un altro mondo. Con la pena di morte, la libertà di sparare, e un sistema sanitario per arricchire le assicurazioni.

Il pm del pallone Pecoraro si supera nella sua crociata e squalifica uno della Juventus perché ha criticato il Var. Il Var.
Il calcio non è cosa seria e quindi pazienza. Ma questo Pecoraro è uno che odia il club torinese per essere napoletano. Perché la giustizia in Italia ha da essere “napoletana”?

“Risparmio alla pari”, la guida per i risparmiatori del “Corriere della sera”, fa il caso di una donna a cui viene sottratto il bancomat. Non se ne accorge, e dal suo conto in 25 operazioni a raffica vengono sottratti 26 mila euro. C’è un bancomat con credito illimitato? Si può derubare una banca senza che se ne accorga?

Pensioni per tutti a sessant’anni, per le donne a 57, e aziende pubbliche al comodo delle ras aziendali. Non c’è vizio sindacale che la sindaca di Grillo a Roma non molcisca. Furba lo è.
Salvo poi prendersela, Di Maio con Grillo, col sindacato in generale,  per mettergli la museruola. Era il metodo Mussolini. Grillo non è Mussolini, certo. È furbo.

Appendino, sindaca di Torino per uno dei tanti “miracoli” (harakiri) di Berlusconi, non ha una parola per stigmatizzare tre giorni di violenza nella sua città contro un G 7 che si penserebbe onorevole e buono per l’ex capitale d’Italia. Anche per il tema: creare lavoro. Questi sono stupidi, oltre che incapaci? E perché prendono tanti voti?  

Quando, vent’anni fa, Craxi negoziava il rientro tempora neo dalla Tunisia per curarsi, ci fu, rivela Martelli sulla “Nazione”, oltre “il brutale, pubblico niet della Procura” di Milano, un “rifiuto a ospitare Craxi del governo socialista francese”. Era il 1999. Governava Jospin, presidente della Repubblica Chirac. La stessa combinata che proteggeva il terrorista Battisti, condannato in Italia per quattro omicidi. La politica ha in Francia più di un lato oscuro.

La festa
Archi di luce per la festa
Sul paese, multicolore
A pagoda, a raggiera,
A guglie aguzze, a crociera,
Che ombre proiettano muti
Sul vuoto di anime

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