Un’antologia di saggi tutti
ottimi sulla magia. Di Garin, Paolo Rossi, Frazer, Durkheim, Lévi-Bruhl,
Lévy-Strauss, Cassirer, Malinowski, Freud, Jung, Eliade, Piaget. Un contributo
“alla storia del concetto di magia nella civiltà occidentale”. Che resta ancora
da fare, oggi come allora, 1962. Per la difficoltà intravista già da tempo da
Hutton Webster: “Scrivere una storia della magia e della sua enorme influenza
nelle civiltà del mondo antico e, oltre di esse, attraverso il Medioevo sino a
giungere all’età moderna, è compito che richiederebbe la cooperazione di una
galassia di studiosi” –ma quale storia è semplice? E più per la scomparsa
dell’antropologia, con tutta la magia – il mercato è razionalità a basso
voltaggio anche nella riflessione.
Forse l’opera migliore di De
Martino, senza ironia: più sostanziosa e meno discutibile. Avendo con essa già
realizzato di fatto la storia preconizzata della magia – che non può essere che
critica. La sua introduzione e le conclusioni, per quanto brevi, sono sinossi
durevoli, con le note introduttive e conlusive ai singoli saggi.
Affascinante è qui, e al
profano attendibile, la “magia lucana” – tema prediletto e altrove malmesso di
De Martino – nel saggio che chiude la raccolta. Nel raccordo delle pratiche
pagane con i riti cristiani – “fra magia e forme egemoniche di vita religiosa”.
In sintesi, “il clero, alla cui influenza diretta o indiretta sono dovute
queste manifestazioni di sincretismo e di riadattamento, intuì la funzione
pedagogica del raccordo con le vecchie pratiche”. Una deriva della sua opera
più duratura, “Morte e pianto rituale nel mondo antico. Dal lamento pagano al
pianto di Maria”. Un discorso laico che un’affrettata ortodossia in campo
cattolico oggi rifiuta, nelle processioni, le madonne, le quindicine, le novene,
i tridui, i tamburi, i fuochi (e i rosari?). Con una presa di posizione
esplicita contro “la polemica anticattolica”
dell’antropologia nordica. Degli “scrittori protestanti” che “hanno in
generale parlato, a proposito dell vita religiosa del Mezzogiorno, di un
paganesimo in atto e di una Chiesa cattolica che sarebbe, sic et simmplicier, pagana anch’essa”. Una stupidaggine – cui ora i
vescovi cattolici dannio credito.
Ernesto De Martino, Magia e civiltà
Nessun commento:
Posta un commento