mercoledì 15 novembre 2017

La tratta degli africani

L’Onu scopre la Libia, dopo avere patrocinato una guerra sei anni fa per disgregare il paese e lasciarlo in balia delle tribù – delle bande tribali. Dopo un esodo di centinaia di migliaia di africani ogni anno via Libia, con almeno cinquemila annegati in quattro o cinque anni.
Pronta la Cnn documenta un mercato degli schiavi in Libia. Dove sicuramente una troupe televisiva americana non ha potuto girare inosservata. Un mercato di cui il milione o due milioni di immigrati africani passati in questi anni per l’Italia non ha mai dato notizia. Neanche per farsi belli in tv. E schiavi per quali padroni, i libici, che hanno le pezze al culo?
La Cnn mostra confusi i materiali che la delegazione Onu le ha dato, dei rifugi infetti, e dei maltrattamenti cui gli africani sono soggetti. Per “vendere” questi materiali la tratta degli schiavi è di sicuro richiamo – business as usual.
Viviamo in un’informazione fasulla. Che comunque il senso generale della cosa perlomeno mette a fuoco: bisgna finirla con questo mercato selvaggio dell’immigrazione di massa. Un’informazione appena appena degna si sarebbe chiesta e ci avrebbe spiegato come mai siamo inondati da giovani africani senza arte e senza voglia, che affollano ogni via e piazza a Roma e altrove per mendicare, con location sicure e turni di lavoro precisi al minuto. Sono organizzati da italiani? Da africani? E come è possibile.
È il vecchi mistero della prostituzione nigeriana che ha affollato i marciapiedi del Centro Italia ormai per quarant’anni. Di un paese lontano migliaia di miglia, con nulla in comune con l’Italia.

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