Agenzia
europea del farmaco, per la quale Milano spasima. Giovedì “la Repubblica” dice
che è fatta, la Germania vota Italia. Venerdì il “Corriere della sera” dice che
no, “Berlino è contro Milano. Come sono volubili i tedeschi.
Trepida
“la Repubblica” segue Di Maio in Usa con una inviata speciale. Che lo
intervista a tutta pagina, prima e dopo l’incontro al vertice con un
sottopancia del Dipartimento di Stato – uno dei molteplici vice-direttori di
una qualsiasi area, incaricato di ricevere il vice-presidente della Camera dei Deputati italiana. De Benedetti, tessera numero 1 del Pd, è diventato
grillino? Ma lui ha il senso del ridicolo. Alle lettrici di “la Repubblica”
piace Di Maio, cocco di mamma? Questo può essere.
Perfino
Parolin, il capo del governo del papa, era a Washington per incontrare Di Maio.
Non c’è più religione?
Però,
una cosa Di Maio l’ha detta, parlando online sul sito del “Washington Post”: “Il
nostro movimento è riuscito a disarticolare il centro-sinistra”.
Più corretto sarebbe stato: “Il nostro movimento è riuscito a disarticolare la
sinistra”, da destra.
“Intourist,
l’agenzia di Stato, era un altro modo per dire Kgb”, si legge su “la
Repubblica” per bocca di un allegro giornalista inglese. Allegria! Quanti
pellegrinaggi devoti alla patria del comunismo! E pagavamo il Kgb!
Il
partito Repubblicano Usa insiste con Roy Moore, candidato senatore in Alabama,
perché abbandoni la candidatura dopo le accuse di molestie sessuali. Ma non
insiste molto: gli elettori non hanno fiducia nella stampa che riporta le
accuse.
“Hanno acceso un riflettore su di lui nel 1977, quando era ancora agli esordi” – lui è Trump, il riflettore lo aveva acceso Breznev. Gianluca di Feo, il vecchio trombettiere di Mani Pulite, si supera su “la Repubblica”: il complotto è perfetto. Ma non diamo una patente di chiaroveggenza ai vecchi comunisti, quasi divina? O di Feo vuole dire che la Russia è sempre quella del 1977? Santa ignoranza.
Non
si sa più che leggere – Di Feo vuole solo promuovere un libro dell’allegro giornalista
inglese, Luke Harding.
Il
commissario Ue Katainen trova che i conti italiani sono bugiardi, che il
governo nasconde la verità. È quello che si è detto della Grecia. E comunque non
va sottovalutato Katainen: era primo ministro della Finlandia quando Angea Merkel
lo fece dimettere per nominarlo supervisore dell’economia a Bruxelles. Ci sarà
un altro 2011?
Va
al Mondiale la Svizzera, con 9 dei 4 titolari stranieri. Nati all’estero,
oppure in Svizzera da genitori stranieri, e naturalizzati. Nel paese che più di
tutti ha alimentato e alimenta la polemica anti-immigrazione.
È
vero che in Svizzera la popolazione di origine straniera è un quarto del
totale, un su quattro – percentuale superiore probabilmente a quella americana
di seconda e terza generazione comprese. È il paese che più ha puntato per
crescere economicamente nel dopoguerra sull’immigrazione. L’Austria, invece,
altro paese di area tedesca, uscito dalla guerra con una forza lavoro maschile
ridotta, per mezzo secolo ha adottato la crescita zero per non dover accogliere
immigrati, e quando ha abbandonato la crescita zero vota a destra e chiude le
frontiere.
Una
pagina del “Corriere della sera” per Piero Bassetti, che va alle Nazioni Unite
a spiegare “un progetto di dialogo con ispanici, nipponici e indiani per un
mondo interconnesso”, elaborato da un sua ong. “Così superiamo gli Stati
nazionali”, gli fanno dire. Bassetti è un gentiluomo, di novant’anni. E all’Onu
ci possono andare tutti, c’è sempre un posto in qualche corridoio. Ma il
provincialismo di Milano è esagerato.
Fubini
difende a grossi caratteri la Banca d’Italia nella crisi delle banche,
annunciandone la nuova strategia, di ribattere alle polemiche e non starsene
buona. Dopo aver dato un colpo al cerchio in tre righette. “La quale (banca d’Italia)
pure in questi anni è inciampata in ritardi, sottovalutazioni e errori che
ancora non riconosce”. Perché, di cos’altro si discute?
La
colpa semmai, spiega profuso Fubini sul”Corriere della sera”, avvinto alla
Banca d’Italia, è del governo. Anzi, del
governo Renzi, che, fresco di giuramento, andò a votare il bail-in. Cui la Banca d’Italia però aveva collaborato, e i cui
meandri avrebbe dovuto ben spiegare, alle banche e ai risparmiatori, nonché al
governo, Renzi o non Renzi. O ci sta lì per che altro? Per non dire dei Fubini
– ma l’informazione economica è fuori da ogni commento.
Ombre
sul derby Roma-Lazio, allarme: “La Serbia risparmia Kolarov (Roma) e spreme
Milinkovic-Savic (Lazio)”. Saranno i serbi i veri padroni della fantomatica
proprietà della Roma?
Festival
dell’Economia al Parco della Musica a Roma. Fra il centinaio di partecipanti no
uno che non sia Dem. Il Parco è saldo presidio Dem. Poi dice come mai nessuno
li vota.
Dopo
aver perso le elezioni già vinte del 2013 mandando all’astensione metà
dell’elettorato, Bersani promosse un governo coi grillini. Fallì, e perse anche
il governo. Poi ha spaccato il suo partito, il Pd. Ora rivuole l’alleanza con
Grillo. Che lo spernacchia come stalker,
un molestatore. Ma chi è Bersani, un goliarda? Un guastatore?
Il
Belgio non consegna Puigdemont per non riaprire la sua propria divisione,
appena ricomposta, temporaneamente, dopo alcuni anni di non governo – è ben i
paese che divise la storica biblioteca di Lovanio in due, francese e fiamminga.
Ma non si evita il rincaro su Madrid, accusando la Spagna di franchismo. Che è
morto quarant’anni fa.
Perché
le secessioni sarebbero un atto di democrazia, specie quando le comunità
etniche, linguistiche, religiose sono incastrate da secoli e da millenni?
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