È
guerra dichiarata della Banca d’Italia a Renzi e al governo. Subdola,
attraverso le pieghe maleodororanti dei cronisti giudiziari, ma riconoscibile:
a giorni alterni “la Repubblica” e il “Corriere della sera”, gli specialisti in
dossieraggi dei due giornali, hanno dalla Banca d’Italia un “segreto da
rivelare” contro il governo: contro il segretario del partito di cui è espressione
il governo, contro la sottosegretaria Boschi, contro il ministero
dell’Economia.
Un
fatto inaudito, increscioso, intollerabile. Non fosse per l’ipocrisia
istituzionale. Ma di grande responsabilità politica: una banca centrale non
attacca il governo. Una entità rispettabile non lo fa con metodi subdoli, una
banca centrale, di più, non provoca danni, per nessun motivo, al Paese.
È
stato un errore confermare una gestione della Banca d’Italia manifestamente al
di sotto del compito. È responsabilità ora degli sponsor di questa gestione, di
Mattarella e dello stesso Padoan, anche lui chiamato in causa dalla Banca d’Italia
per colpe della stessa Banca d’Italia, frapporre un’argine alla sconsiderata macchina
del fango
.
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