“In molti campi, oggi, il «fattore umano»
ha perso la sua importanza” - oggi era sessant’anni fa. , Brigitte Bardot lo riaffermava, per la penna consolatrice di
Simone de Beauvoir, la teorica del secondo sesso.
Letto oggi, il saggio (si presenta dome
“dialogo”, ma è un saggio), è affascinante perché
improponibile. Non solo il politicamente
corretto ma lo stesso femminismo 1960 di cui Simone de
Beauvoir fu precursora non lo
consentirebbe. Si poteva essere donna allora, anzi “Il sogno erotico di
milioni di uomini”. Tanto
più che nessuna o quasi attrattiva particolare de Beauvour trova in BB: lo
sguardo è fisso sullo
schermo, la dizione confusa, la bellezza da sartina… Nemmeno di gran
successo: “Et Dieu créa la
femme”, il film dello scandalo, il primo, non incassò un terzo
dell’investimento. Ma la libertà si apprezzava, più del conformismo, e il
fascino ancora esisteva.
Il saggio è stato scritto
su richiesta di “Esquire”, che lo pubblicò nell’agosto 1959 come
“Brigitte Bardot and
the Lolita Syndrome” – la rivista aveva chiesto a Simone de Beauvoir un
commento alla lettura di
“Lolita”, che l’aveva colpita, lei rispose con BB. Brigitte Bardot faceva
anche lei un suo cammino di
liberazione, certo con un altro appeal –
senza rinunciare all’appeal, al
fascino.
Il testo senza le foto, con la copertina della
vecchia traduzione di Lerici, 1960, è disponibile online.
Simone de Beauvoir, Brigitte Bardot, Ghibli, remainders, pp. 97, ill. € 6
http://www.kainos.it/numero8/disvelamenti/debeauvoir.html free online
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