Rivisto, il film di maggior successo del cinema italiano nel
2016, di pubblico e di critica, vincitore dei Nastri d’argento e dei David di
Donatello, è un demenziale. Con tratti horror. Su sfondi grigi alla “Gomorra”. Che
potrebbe essere una sprovincializzazione del cinema italiano, fuori dalla lagna
della
commedia all’italiana. Ma sceneggiato e girato
da serie B, seppure la serie B del cinema alla Tarantino: tirato via, con un
po’ di splatter ogni venti minuti.
Rivisto, senza cioè la sorpresa, vuol solo dire che nel 2016
non c’era niente di meglio.
Gabriele Mainetti, Lo
chiamavano Jeeg-Robot
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