La
cosa più triste dell’attentato agli Champs-Elysées è, dopo l’attentato, la
pronuncia. Fra Rai, Mediaset, Sky non si
trova praticamente giornalista che li dica giusti.
Sky
Tg ha quattro vetrine per le notizie del giorno. Ma nessuna ha aperto per Gentiloni
alla Casa Bianca – come ce l’aveva per Angela Trump. Il giornalismo del
provincialismo.
Una
visita dove pure si è decisa una mossa che potrebbe essere risolutiva per
pacificare la Libia.
Questo
sito ha denunciato l’introduzione di una tassa di 180 euro l’anno per la luce
nelle case non di residenza, a favore delle compagnie di settore:
Silenzio
dell’Autorità per l’Energia, che la nuova tassa ha deciso.
Protesta
un lettore del “Corriere della sera”, ma nella rubrica delle lettere. Un pizzo
di 180 euro alle società elettriche non è una notizia.
“la
Repubblica” dibatte per due ampie pagine, con numerosi volenterosi, compresi
quelli che non lo hanno letto, se lo scrittore Walter Siti sia un cinico, un
opportunista, un pornografo, uno scandalista, un profittatore, un pedofilo, e
altre cose del genere. Ma come un omaggio. Che Siti si prende: “Ah sì, don
Milani non era un pedofilo? Mi scuso”.
Siti
è simpatico, ma lo dice lui stesso che ha perso al memoria.
Siti
licenzia il suo romanzo sacerdotale confessando di avere costruito il
personaggio “dall’esterno”, non avendo “il dono della fede”. Non è il solo,
anzi oggi è una vague, quella del
laico che si pasce di religione, vedi il papa con Scalfari. Una misericordia, o
compassione, originale
La
compassione al Jockey Club? È un altro modo, in effetti, di essere gesuiti.
Anche da laici. Ma non è la vecchia buona borghesia?
Telecronaca
peana al Barcellona in Barcellona-Juventus. Un po’ per il complesso
dell’Italietta, anche con la Spagna – le pagelle sono quasi migliori per il
Barcellona, che ha perso. Ma di più evidentemente – Berlusconi bada ai conti -
perché gli 11 milioni di Canale 5 erano per due terzi, diciamo tre quinti,
anti-juventini: tifosi di Roma, Inter, Milan, Napoli, Fiorentina che gufavano.
Non c’è altro paese in Europa con odi campanilistici così acuti.
Peana
anche di inviati e corrispondenti al pubblico del Camp Nou, i tifosi del Barcellona:
sportivi, fantastici, eccetera. Che invece per tutta la gara hanno cantato
“Italia es una mafia”. In castigliano e non in catalano perché si capisse
meglio. E alla fine hanno applaudito sportivamente i loro, non i vincitori.
“I
gabbiani hanno fatto fuori le rondini e le colombe, ora attaccano i topi”: “Il
Messaggero” li mostra all’opera a Villa Pamphili a Roma. Avere i gabbiani per
scacciare le rondini?
Questo
Marroni della Consip sarebbe un coglione? Uno che, andato giulivo per
dichiarazioni spontanee, s’è fatto intrappolare da inquirenti napoletani: volevano
che dicesse male di babbo Renzi e lui l’ha detto. Ma alla Consip non ce l’ha
messo Renzi? Un ingegnere il cui unico titolo è di essere di Castelnuovo
Berardenga, “nel Chianti senese”, come specifica il curriculum.
Renzi
alla maratonina di Prato, per lanciare a destra e manca ai favoriti una qualche
battuta che giustifichi il Tg 1. Sembrava impossibile, ma è quasi peggio delle
sue allocuzioni in inglese. Possibile cioè che sia così mediocre? E il Tg 1,
non h altro da fare?
Lavora
spregiudicato l’abitro Kassai per far vincere gli spagnoli contro i tedeschi. Altrettanto
freddo che Trump con Angela Merkel. Un ungherese. Una signora. Non c’è che
l’Italia che tema la Germania.
Però,
questo Kassai è il pupillo di Collina, il designatore degli arbitri Uefa,
l’arbitro più chiacchierato di tutti i tempi – si sponsorizzava con Opel, che
sponsorizzava il Milan, e ora lavora per le Federazione arbitri dell’Ucraina.
Tutto regolare.
Si
penserebbe che tutto divida la chiesa e il Vaticano da Grillo: l’Europa, gli
immigrati, l’aborto, l’eutanasia, le vaccinazioni…. E invece lo inseguono –
smentiscono ma lo coccolano. Per opportunismo. Per conformismo – questa chiesa
è proprio “relativistica”, direbbe il papa emerito Benedetto.
Di
mezzo magari, nel rapprochement Vaticano-Grillo,
ci sono solo le licenze per le trasformazioni dei conventi disabitati in
alberghi a Roma. Solo, cioè quanto basta alla chiesa?
Non
c’era dubbio, vedendo “Report”, e di più
rivedendolo in streaming, che puntava sull’allarmismo vaccini. Però il
direttore lo nega: ho invitato questo e quello, non sono voluti venire, ho
chiesto pareri, non me li hanno dati…. Mentre la trasmissione è fatta sul
ritmo, i toni di voce, i tagli delle immagini. Anche con procedure volgari – il
“bersaglio” viene sempre sfigurato. Si direbbe che Ranucci faccia televisione
senza saperlo.
Poi
magari si scoprirà che Ranucci è un furbo. È stato messo lì dal Pd. Ma si copre
col vincitore atteso, Beppe Grillo, nemico dei vaccini.
Magari
Ranucci è un Pd “popolare”, un pio cattolico, e si allinea con i vescovi.
Il
problema dell’Italia è tutto qui, che è ferma al 1948: opportunista.
Commoventi
le corrispondenze da Istanbul di Rai 1 e Sky, con corredo dell’inviato del “Fatto”,
a caldo sul referendum-plebiscito di Erdogan. Come se il voto fosse stato
libero, prima ancora che lo spoglio e il conteggio, con le piazze proibite, i
giornalisti carcerati, i giudici licenziati. Stupidità non è.
La
Rai non sa ancora ki-ka-tzé quest Trump. E ha a New York ben due corrispondenti
o inviate. Perché sono donne? Perché è
la Rai? Siamo in guerra con l’America? Ancora, dopo 28 anni da quando ci siamo
arresi?
Gentiloni
subito twitta: “Tutti orgogliosi della Ferrari”. Un’altra cultura, in effetti,
da quella di Trump. Ma ha vinto la Ferrari oppure Vettel?