“Sacchetti bio: l’Italia è l’unica ad applicare la direttiva
Ue”. Come per le targhe. Per le siepi autostradali, da sostituire col
ferrocemento. E per i regolamenti alimentari, specie per l’impacchettamento nei
supermercati, due e tre buste di plastica per un formaggino. Dove c’è business,
in Italia, c’è la Ue. Ma è colpa di Bruxelles o dell’Italia? La corruzione è in
Italia talmente forte che si vuole regolamentare.
L’economia dei servizi è anzi una fortezza legale della sopraffazione.
Non senza corruzione, talmente è
impunita. Si fanno aumenti a cascata di tutte le tariffe, del telefono
(raddoppiato!), della luce, del gas, a costi fermi e anzi in calo, per ragioni
del tutto implausibili e anche senza ragioni. Affondando l’utente sotto sistemi
tariffari complicatissimi, di cui nessuno può venire a capo.
Aumenti perfino subdoli, come il periodo di fatturazione là dove
si paga un canone periodico.
Corruzione per legge
Una giungla di abusi, ma legale. Autorizzata dalle Autorità di
settore, che ufficialmente sono state creata per proteggere gli utenti dagli
abusi nel mercato libero. L’unico loro effetto è di gravare con i loro enormi
costi sui contribuenti.
I peggiori abusi si praticano nel nome dell’ambiente e grazie
delle normative a protezione dell’ambiente. Paghiamo sulla luce e il gas le
iper-rendite dei produttori di fonti di energia non fossili. E i fabbricanti di
macchine energy-saving: paghiamo sulla luce e il gas anche i
bonus di 5 o 7 o 10 mila euro che i fabbricanti di auto ibride vantano in tv –
finanziamo le case automobilistiche.
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