Un classico senza ammodernamenti,
metalinguaggi, ammiccamenti. Di resa, per questo?, straordinaria. Non c’è personaggio
più classico, scontato perfino, dell’avaro misantropo, in Menandro prima, e poi
con Molière, Shakespeare, Dickens, Paperone. Fino,
in chiave di tragedia, al Getty di “Tutti i soldi del mondo”, il film di Ridley
Scott. Ma riletto tal quale fa sempre
ridere. Anche per la professionalità (tempistica, accentazione) in questa
edizione degli interpreti, che scolpiscono i sei personaggi in commedia: Laura
De Angelis e Annalena Lombardi, di un virtuosismo senza scadimenti nella lunga
presenza in scena, e i quattro furbacchioni della beffa reciproca, Ugo
Cardinali, Rocco Militano, Piero Sarpa, Fabrizio Passerini, misurati e insieme fortemente
caratterizzati.
Vincenzo Zingaro, che ha curato l’adattamento
e fa la regia, ha giusto attualizzato i linguaggi, che oggi si vogliono volgarmente
esotici e\o dialettali, trincerati. Il teatro Arcobaleno è ricosciuto da un
quindicennio come Stabile romano del Cassico. La compagnia Castalia che vi
opera fa venticinque anni di attività ed è riconosciuta come “organismo di
produzione teatrate di interesse nazionale”.
Plauto, Aulularia, Teatro Arcobaleno Roma
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