Rodin amava le donne. E a un certo punto,
quando Camile Claudel, l’amore di una vita, lo abbandonava, le done lo
salvarono Sotto forma di disegni. Una lunga serie di disegni, 121, classificati
come gabinetto segreto, e pubblicati solo ora. Anche se non più licenziosi di
altre sue opere note, a matita, a china, modellati.
Quello che la collezione “segreta” ha di
diverso è la “naturalità” del disegno, la fluidità, la cattura del particolare
e dell’attimo, più intenso e pieno di quanto poteva permettersi la fotografia,
di cui lo scultore lamentava la concorrenza sleale. E la crisi fu superata: dei
cinquant’anni, dell’abbandono, del fallimento artistico.
L’abbandono di Camille coincideva con le perlessità
dei commirtenti, la Società dei letterati francesi, del Monumento a Balzac, a
cui aveva lavorato sei anni – quatro anni dopo, nel 1898, la Società rifiuterà
definitivamente il manufato dello scultore. Un monumento, in questo momento, a
un rapporto fra uomo e donna dimenticato o condannato.
Auguste Rodin, I disegni proibiti, Rizzoli, pp. 274, ill., ril. € 39
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