mercoledì 17 gennaio 2018

Le angele

Avevamo i produttori assediati dalle starlettes, decenni di gossip, abbiamo le star assediate dai produttori, specie quando erano in nuce e quindi giovani e adolescenti. Finora solo da uno, ma altri produttori-predatori verranno. Con beneficio di tutti: che il gossip cambi genere non è male.
Anche per la donna americana. Finora non era nota per essere arrendevole. Evidentemente lo era, vergine e indifesa, benché robusta, e ora cambia. Oppure non lo era, ma vuole cambiare ancora. Comunque, una novità.
La donna americana bianca. I violentatori in America non amano evidentemente i colori. Essere nera, quindi, è già una protezione. Se i produttori sono tutti bianchi. 
La cosa in genere non è male, la lotta ai “generi”. Nuove carriere si aprono, e nuovi filoni narrativi. Ci sono già produttrici di cinema, tv e netflix, ce ne saranno di più, e quindi meno predatori. E ci saranno più Golden Globe e Oscar femminili per le attività non di genere: regia, sceneggiatura, montaggio, fotografia, scenografia, trucco, effetti speciali eccetera. Oppure si sdoppia il premio: c’è il migliore attore e la migliore attrice, ci sarà il migliore regista e la migliore regista. Finché ci sarà abbastanza attenzione per queste cerimonie. Oppure si decreteranno le quote rosa, anche qui. E quindi ci saranno più registe, sceneggiatrici, montatrici, eccetera. Magari ci sarà una serie nuova di film, sulle violenze dei produttori, molto cinema Hollywood fa su Hollywood.
#metoo dovrebbe valere per tutti, è un rivolgimento. Ci eviteremmo gli sbaciucchiamenti umidi di ogni film e la scena di sesso, almeno una. Non tra lui e lei, non se ne poteva più. Se dovremo sorbirceli, baci e sesso, sarà una cosa trasgressiva, transgender – ci vorrà ingegno, e forse non saranno così obbligatori. Il mercato cerca nuove vie, le apre, le crea.
E poi si rinnova la poesia e il romanzo, che da otto secoli, da Beatrice in poi, o da nove, di romanzi cortesi, langue sulla “femmena” – “Femmena, tu sì na malafemmena”, che roba è questa, Aurelio Fierro, Murolo? C’è già una letteratura degli angeli, ce ne sarà una delle angele.

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