“Creare l’Europa” c’entra poco con
l’imperatore Traiano. E anche con l’impero romano. Ma una cosa diversa questa
mostra per i 1.900 anni della morte dell’imperatore la dice. Nella puntigliosa
ricostruzione didascalica, nei reperti in esposzione, nei (pochi) calchi della
colonna Traiana commissionati da Napoleone III un secolo e mezzo fa e
finalmente visibili, a altezza d’uomo. L’impero romano era “terribile”, come è
ora d’uso (s)qualificarlo, ma terribili erano anche i suoi nemici. Quelli di
Traiano erano i Daci, ed è tutto dire, erano crudelissimi e non morivano mai –
e poi i Parti in Siria. Con la Dacia, conquistata
infine stabilmente, anche a memoria futura – è la Romania, enclave neolatina
nel mondo slavo - diede all’impero romano la sua estensione massima.
Un altro aspetto trascurato di Roma, che
la mostra lambisce, è la condizione femminile. Traiano viveva in una modesta casa sull’Aventino, accudito dalla moglie Plotina e dalla
sorella Matidia. Donne modeste e di grande capacità politica, così ricordate dai
contemporanei, e dal figlio adottivo Adriano, che seppero condurre al comando
senza scosse - l’aver cresciuto Adriano è altro merito non da poco. Il personaggio è insomma notevole, i Mercati ne fanno mostra ogni paio di anni, nella precedente con i calchi in orizzontale della Colonna, ma ne hanno motivo. Adriano è speciale anche per essere stato insieme establishment, figlio di senatore, e homo novus, il padre senatore essendo spagnolo, il primo imperatore quindi non romano, e lui stesso imperatore per adozione, per meriti cioè personali - un sistema che resterà in vigore fino a Marco Aurelio, un delle stagioni migliori dii Roma.
La mostra si apre con al rappresentazione
di un trionfo: i suoni, le scenografie, i tributi, un tripudio. Ma si presenta
umbratile, come a voler dare un senso ordinario dell’impero. Forse a eco dell’Europa
di oggi. Ma Traiano era uno che pensava e operava in grande. il grande porto di
Roma, un foro, i mercati, un acquedotto portano il suo nome, il rifacimento del
Circo Massimo, la Colonna di 30 metri sotto cui è seppellito. Forse il titolo
della mostra è augurale: un Traiano per l’Europa?
Traiano. Costruire l’impero, creare l’Europa, Mercati di Traiano, Roma
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