giovedì 15 febbraio 2018

Gli Usa potrebbero lasciare la Wto

I dazi anti-dumping di Trump su alcune importazioni sono limitati – il più grosso colpisce i pneumatici speciali per grandi macchinari. Ma non è per questo che Pechino non ha risposto, se non con blande rimostranze. Il nodo dei rapporti Usa-Cina è più grosso, e riguarda i giudizi nei contenziosi commerciali che la Wto, World Trade Organization, pronuncia da qualche tempo a favore di Pechino. Un nodo non visibile ma cruciale.
Ora la Wto si deve pronunciare sulla denuncia di Pechino contro gli Usa e la Ue per non aver rispettato l’impegno a concedere alla Cina entro il 2016, come da impegni presi, lo status di “economia di mercato”. Se, come si teme, il giudizio sarà favorevole a Pechino, gli Usa potrebbero alsciare la Wto. Senza pregiudizio per il libero scambio, ma con indubbio effetto protezionistico. .  
Contro la Wto eretta a Corte Suprema del commercio mondiale ha protestato a più riprese Obama, e Trump non è stato da meno, da subito. L’organizzazione ginevrina del commercio mondiale ha un Dispute Settlement Body, organo di risoluzione delle controversie, e un Appellate Body, una sorta di corte d’appello sulle prime decisioni. La Wto e i due corpi giudiziari sono stati concepiti e orientati da Washington,  ma da un decennio non c’è modo per l’industria americana di proteggersi dall’aggressività cinese: tutti i procedimenti aperti a Ginevra, o quasi tutti, si sono conclusi a favore di Pechino. 

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