“The Hollywood Reporter” e “The
Atlantic” fanno le bucce a Amazon per aver prodotto gli ultimi film di Woody
Allen, jettatori: Amazon ci ha rimesso, al box-office e nella reputazione, Amazon
ci rimetterà.
Che Amazon promuova film non volgari
non importa: l’ultimo Spike Lee, l’ultimo Jim Jarmush (l’eccellente
“Paterson”). Woody Allen è colpevole di aver violentato la propria figlia Dylan
Farrow, anche se non è vero e lo ha provato – senza contare che la figlia forse
sua moglie Mia Farrow l’ha fatta con Frank Sinatra. È incredibile il
conformismo della stampa americana. È il conformismo dei non-conformist.
Ora a generi rivoltati, non più la
donna è l’essere immondo, è l’uomo. Ma con la solita base: il rifiuto del corpo,
dei sensi, del piacere. Con la stessa insensibilità. Dirsi martiri di un
complimento è una ingiuria alle vittime di stupri, e della pedofilia, ma l’insensibilità
non turba il puritano, lui ha il suo Dio.
Non-conformist
erano i “puritani”. Che gli Usa fino a ieri hanno eletto a progenitori – mentre
sono figli di molti padri. Ma prossimo è il momento, è in corso, in cui gli Usa
si diranno figli delle minoranze, indiane, africane, latine. E questo sempre
col facile monolitismo “puritano”. Della verità pura e dura.
Del melting-pot
gli Stati Uniti non hanno preso
nulla, solo il colore della pelle. Tutti i neri, i latini, gli africani valgono
e si vogliono wasp, white anglo-saxon
protestant: “puritano” e il segno della superiorità. Le streghe non sono morte
a Salem.
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