Si può seguire la
presidenza Trump come la seguono i media americani. Sui servizi segreti che in
continuazione fanno rivelazioni ma non sanno spiare niente – da tre anni
aggrappati al Russiagate, un’autocertificazione della propria incapacità. Sulla
non adeguatezza di questo o quel collaboratore. Sul trumpismo del ragazzo killer in Florida. O su accuse sublimi tipo “Trump
bara al golf”, le rivelazioni del caddy.
“Alana”, una prostituta cinquantenne, ci ha fatto l’amore, giura, etc.
Questo sito
richiamava ieri “Novella 2000”, e “Novella” non ha mai fatto male a nessuno. Ma,
a una riflessione, si resta basiti: questa è l’opinione pubblica di
riferimento, che guida il mondo libero. Mentre Trump marcia come un trattore, governando
e sgovernando a destra e a manca.
L’ultima piega di
questa ossessione, nelle ultime ore, è di appaiare la presidenza Trump alla
presidenza Clinton. Per quale motivo? Perché l’economia corre, oggi come
allora. E perché la Casa Bianca era organizzata-disorganizzata come oggi con
Trump. Una vendetta contro Hillary Clinton, che ha perso una sfida vinta?
Riesaminare l’era
Clinton o della globalizzazione selvaggia sarebbe opportuno, ma per astio?
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