L’assessore
veneto a Roma Colomban, come già i milanesi Minenna e Raineri, l’architetto
Berdini e un’altra mezza dozzina di nome minore, qualcuno anche romano, assessori dimissionari o dimissionati nelle
giunta 5 Stelle al Campidoglio, va per giornali criticando la sindaca Raggi e
il grillismo. Ma chi ce li ha messi l’, Colomban, Berdini, Minenna, Raineri e
tutti gli altri – una dozzina di poltrone girevoli in un anno e mezzo?
Grande
pubblicità e molti mezzi alla Rai per il docufilm su De André. E poi lo si fa
parlare, per sei ore, forse sette, con un noioso accento romanesco. Accanto ai
soliti blala indistinguibili delle parti femminili, per le quali contano le
forme, per le inevitabili scene di letto, e non la dizione. La Rai che fa tanto
cinema, aiuta il cinema oppure lo seppellisce?
La
marijuana è ora, fatta la legge, miracolosa. Al PalaCavicchi a Roma se ne
presentano “le infinite e ancora in gran parte sconosciute proprietà”. La
cannabis cura e previene i tumori e i disturbi alimentari. È utile per la
prevenzione e la cura delle malattie infantili. È adatta alle costruzioni
antisismiche e energeticamente efficienti. Favorisce la bonifica naturale dei
terreni inquinati. La panacea.
Il Grande
Giornalista Michael Wolff s’inventa l’obiettivo di concorrere per non vincere -
“Poter raccogliere tutti i frutti dell’essere quasi arrivato alla presidenza” –
l’obiettivo di Trump. Che quindi non è stato eletto dagli americani, ma dal caso.
Wolff è giornalista
di “The Hollywood Reporter” e “GQ”, quotati per i pettegolezzi: più solenni
meglio si vendono. Ma il “Corriere della sera” gli monta un “dialogo” con i
milanesi.
Quando
gioca la Juventus in Champions League, Mediaset, che ne ha i diritti, non la fa
vedere in chiaro, benché la squadra torinese vanti un tifoso su tre, e nemmeno
in highlight, non programma il solito
“speciale Champions League”. Meglio tagliarseli, pur di non dare soddisfazione
agli Agnelli.
Il
capitalismo all’italiana si fa così: quando Berlusconi era a Palazzo Chigi
propagandava le vetture tedesche.
Procede
implacabile il surplus commerciale tedesco, per un totale di 262 miliardi
secondo il governo, che la Bundesbank ricalcola (beni e servizi) in 292
miliardi. Un riaggiustamento è escluso – non uno pilotato, che il presidente
della Bundesbank Weidmann definisce “esercizio futile”.
Il direttore
del museo Egizio a Torino, Christian Greco, fa lo sconto agli arabi, spiega a Paolo
Griseri di “la Repubblica”, “come gesto di dialogo: portare qui i migranti
serve a integrarli”. Certo. E gli altri africani? E gli altri asiatici? La
verità è che il direttore si è confuso: gli egiziani non sono arabi, solo
parlano l’arabo, e a nessun arabo viene in mente che i faraoni sono storia sua.
Gli arabi
son anche suscettibili, che si ignori la storia loro, confondendoli. Greco, che
si è fatto un curriculum da scrittore americano – insegnante, maître d’hotel,
guida al museo di Ostenda - poteva anche farsi una gita al Cairo. Da curatore
della parte egizia del museo di Leida, quale in realtà è stato per molti anni.
Arriva
Erdogan, Roma si chiude in suo onore, il Vaticano schiera le sue donne per la
first lady turca, poi la coppia torna a Ankara e fa sequestrare una nave
appoggio dell’Eni, con un atto di pirateria. Silenzio. Nemmeno panico:
silenzio. Possibile che l’Europa non sappia riconoscere il linguaggio islamico,
del pugno duro e della faccia feroce? Dopo mille e cinquecento anni.
C’è molto
rispetto per Erdogan, anche se imprigiona i giornalisti. E per la Turchia parte
della Nato, anche se lavora con Putin, invade isole greche, uccide i curdi
siriani alleati degli Stati Uniti, si annette il gas di Cipro - tra l’altro
contro gli interessi italiani, che hanno condotto le ricerche, con forti
investimenti. Che cos’è la Nato?
Scalfari
evoca domenica su “la Repubblica” il caso Piccardi, che divise e subito dopo
affossò il partito Radicale, dei liberali di sinistra. Per dire che il “caso
Macerata” può affossare ora il Pd. Ma non dice come. “La Repubblica” apre con
“Le piazze della sinistra - «No ai nuovi fascismi»”. Senza una sola riga in due
pagine per stigmatizzare la “guerriglia” a Macerata e a Piacenza. Che tutti
hanno visto in televisione. La sinistra scendeva in piazza per Berlusconi?
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