L’asse
franco-tedesco è solido perché è tedesco, si sa. Ma è opportuno ricordarlo, si
fronte alle chiacchiere risorgenti di un asse latino – mediterraneo,
meridionale.
Il
ministro spagnolo De Guindos scontenta tutti alla Bce, come vice-Draghi. È il
cavallo senatore, un non banchiere in banca, ma Merkel lo ha voluto, col succube Macron, e tanto è bastato:
De Guindos farà l’Almunia della Bce, l’altro spagnolo diventato immortale come “tedesco
di complemento” a lungo nella Commissione di Bruxelles. L’Europa funziona così,
con i quisling.
De
Guindos fa da battistrada a una Bce di nuovo franco-tedesca, cioè saldamente
tedesca. Dopo di lui entreranno al comando il presidente della Bundesbank Weidmann,
ex ragazzo di bottega di Angela Merkel, e una signora francese, in omaggio alle
quote rosa del femminista Macron, e all’asse franco-tedesco.
Non
c’è altra linea a Bruxelles e Francoforte. Latina, mediterranea, del Sud. C’è Berlino,
con cui la Francia latina si accorda. E a cui la Spagna latina si presta servizievole.
Non ci sono due maniere di essere nella Ue, solo in asse con Berlino.
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