Due poeti speciali: Robert Lowell (1917-1977), recuperato
da Massimo Bacigalpo e Francesco Rognoni, e Jesper Svenbro (1943), tradotto e
presentato da Maria Cristina Lombardi. Di poesia narrativa entrambi – sarà il segno
della poesia del secondo Novecento. Entrambi con esperienze italiane, Lowell
nel 1950-52, lo svedese ai suoi trent’anni, quando aveva deciso di stabilirsi a
Roma – poi optando per Parigi. Entrambi legati alla classicità – Svenbro più su
lato mitico. L’“aristocratico bostoniano” Lowell discorsivo, Svenbor, filologo,
quasi aulico.
Completano il nmero un ampio ripescaggio di Alberto
Bevilacqua poeta, a opera di Alessandro Moscé. E un ampio ricordo di John
Montague, il poeta irlandese morto a Nizza un anno fa a 87 anni, del suo amico
Alessandro Gentili.
Poesia, febbraio, pp.
80 € 5
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