È impensabile che Dio, essere molto saggio, abbia messo
un’anima, e soprattutto un’anima buona, in un corpo nero” (Montesquieu)?
“Il negro è pelandrone, vagabondo, negligente, indolente e
di costumi dissoluti” (Linneo)?
“Il nero può sviluppare certe capacità proprie delle persone,
come il pappagallo riesce a dire alcune parole” (Hume).
Sono le cose colpevoli – c‘era in Grecia, al tempo di Pericle, un tribunale che
giudicava le cose, il coltello, il bastone?
Kant, seguendo “il
signor Hume”, ci sfida “a trovare un solo esempio di negro dotato di talento”:
si può deluderlo?
spock@antiit.eu
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