venerdì 2 febbraio 2018

Trent’anni fa, l’Europa si fa a Berlino

Arruffato – faticoso. Perfino inconclusivo, anatema per un giallo. Ma pieno di cose. L’assassino colpisce a Berlino donne straniere: una polacca, una turca, una cilena, una nera, immigrate, irregolari. Nei giorni di Hitler: il genetliaco, la liberazione (capitolazione, tradimento) della Germania il 7 maggio, e il primo maggio, da “ariano” nibenlunghico, tedesco puro, contro i lavoratori. Ma prima delle ultime elezioni in Germania, molto prima, trent’anni fa. Si fanno anche violenze sessuali di massa: 235 aggressioni di questo tipo nei sette mesi del 1988 fino a luglio, nel solo distretto di Berlino di cui è commissaria capo Karin Lietze. C’è già una commissaria capo, fumatrice di cigarillos, “con trent’anni buoni di servizio”. Ci sono violenze anche da parte di un commando JoAnne Little, di donne contro uomini, magari innocenti ma maschi, come ora dopo Weinstein – anche se “non esiste un’assassina sessuale seriale” (sicuro?). In un mondo in anteprima lgbt. C’è già anche “un Senato tampax” - “con più donne che uomini”.  È il tempo in cui le prostitute volevano lo statuto sindacale e previdenziale, e finanziavano i movimenti di resistenza o di rivolta.
E c’è Solidarnosc’ già al governo, che si finanzia pure a Berlino, pure con le compagne prostitute. Il polacco essendo già “la terza lingua” di Berlino. Terza dopo il russo, il Muro c’è ancora: la gente fugge all’Ovest, ma non passeggiando nel Mitte sotto la porta del Brandeburgo. Nell’estate continentale, che attanaglia la testa e fa bollire il corpo, di notte come di giorno. Attorno a assassinii in serie, marchiati conn una lettera dell’alfabeto. E a una dark lady Violetta, ex scuola di pittura, che si diletta di fotografia, anzi ne è specialista, e così pure dei colori, specie degli smalti per unghie, veste colorato e aderente, ama tacchi altissimi a punta che ticchettano.
Una brutta storia, tra femministe d’assalto, Solidarnosc di ripiego e neonazisti. Ma un quadro profetico, visionario, dell’Europa che verrà dopo il Muro, della Germania.
Pieke Biermann, che ha studiato Scienze Politiche a Padova, ha animato negli anni 1980 il movimento delle prostitute tedesche – famoso il “primo ballo delle prostitute” da lei organizzato a Berlino nello stesso 1988. Ha vinto con “Violetta” e con i romanzi successvi negli anni 1990 quattro premi nazionali tedeschi per il miglior giallo. 
Pieke Biermann, Violetta

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