A
15 giorni dalla neve e la pioggia di fine febbraio, i parchi e gli spazi verdi
a Roma restano recintati e chiusi. La neve è stata poca, e anche la pioggia,
con poco vento, i danni minimi. Ma Roma non riesce ancora a “mettere in
sicurezza” i propri alberi. Cioè a rimuovere i (pochi) rami caduti. Se non
attraverso appalti. A imprese che se li litigano.
Il Comune di Roma vanta nel sito una procedura di
conciliazione sui problemi insorgenti con l'amministrazione. Ma la procedura è
inattivabile. Il referente telefonico non risponde mai. Si fa la rete solo per
un appaltino a chi la disegna. Non è imperizia, è malaffare.
La corruzione dei 5 Stelle in effetti è minima.
Ma l’operatività è inesistente.
O è una corruzione
diffusa – di importi limitati ma moltiplicati? La ventina di strade di cui il Campidoglio
vantava il rifacimento a maggio si sono disintegrate con la (poca) neve e le
(poche)
piogge di fine febbraio.
L’Autorità per le telecomunicazioni
sanziona le società telefoniche per l'abuso del mese tariffario di 28 giorni in questa
misura: per
ogni 10 euro pagati in più devono rimborsare 57 centesimi.
E non è detto: sulla decisione del
Garante per le Telecomunicazioni pende la sospensiva del Tar del Lazio, cui le
società telefoniche prontamente si sono rivolte. Con un unico ricorso per
risparmiare sulle spese.
In quasi due anni di bollette a 28 giorni
invece che mensili, le società telefoniche hanno guadagnato poco meno di due
miliardi, 1,8.
Questo sito segnalava l’abuso delle bollette
a 28 giorni un paio d’anni fa. L’Autorità per le Telecomunicazioni se ne accorge
a dicembre del 2017. Ma non è che sono distratti, è che non ci sono – giusto
per l’onorario, sui 100 mila (i funzionari)-200 mila (i dirigenti) a testa.
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