L’agenzia, fondata a New York da Robert
Capa, Cartier-Bresson e altri nomi già allora di rilievo proprio con questo scopo,
ha affrancato il reportage fotografico dall’ancillarità, anonima. Ora è un
lavoro professionale e autonomo, d’arte e informativo. La mostra sottolinea questo
percorso. E insieme evidenzia alcuni “racconti” fotografici che hanno acquisito
rilievo e un luogo nella storia. Come il fotodramma di Budapest nel 1956.
Ma, poi, tutti sono fotoracconti compiuti,
nella scelta che Clément Chéroux ha operato spulciando negli archivi dell’agenzia.
dGli immigrati negli Usa, Eve Arnold anni 1950. Le “famiglie” di Elliott
Erwitt. L’Oriente e l’Europa dopo la
guerra, di Capa e altri. Il viaggio nel 1968 della salma di Robert Kennedy da
Los Angeles al cimitero di Arltingon, di Paul Fusco. Gli zingari, del fotografo
ceco Josef Koudelka. Il Mediterraneo cupo dei migranti, di Paolo Pellegrin.
Magnum Manifesto,
Museo Ara Pacis
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