La Corte Costituzionale, all’unanimità, ha deciso che il
giudice Zanon non ha commesso nulla di male e respinge le sue dimissioni - “pur
comprendendo e apprezzando la sensibilità istituzionale dimostrata”
presentandole. È l’ennesimo caso di autoreferenzialità dei giudici: giudice non
morde giudice. Ma in questo caso è anche di più: la Corte si autoassolve per un
principio di autodichia, per cui solo essa può giudicare se stessa – diche è la giustizia in greco. Un caso
unico, nessuno si può autoassolvere, e contrario al fondamento della giustizia,
che è un fatto sociale, e chiarisce il privilegio sovrano della Corte
Costituzionale.
È uno degli scompensi della Costituzione italiana, e non è
l’unico. È uno dei motivi per cui una Costituzione poco praticabile, e in
qualche caso contraddittoria, è intoccabile. È la Costituzione dei privilegi.
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