Un apologo. Delle radici che si attaccano, per quanto trascurate – sommerse,
inabissate. L’alter ego del costituzionalista torna nella natia Messina e non
ce la trova, compreso il fratello prete, compresa la sua chiesa. Terremoti e maremoti si sa che martoriano la città. Poi, rientrando
nel mondo che aveva abbandonato, ci ritrova un po’ di tutto. Ma il
nostos, il ritorno al Sud, è da qualche tempo depressivo.
Michele Ainis, Risa, La Nave di Teseo, pp. 153 € 15
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