giovedì 22 marzo 2018

Premi di genere

Ai David di Donatello, come agli Oscar e altre cerimonie analoghe, tutte quest’anno improntate alla causa femminile, si danno premi distinti per genere: miglior attore, migliore attrice. Facendo precedere il premio femminile rispetto a quello maschile non per galanteria ma in ordine gerarchico, dal meno al più importante.
È un’ingiustizia, che va eliminata. Perché non alternare le gerarchie: un anno prima il femminile, un anno il maschile? Oppure abolire il genere: un solo premio, non alla migliore attrice o al migliore attore, ma alla migliore interpretazione. Ma questo potrebbe non piacere - il genere serve per moltiplicare i premi.
Quest’anno ai David Paola Cortellessi ha detto il vocabolario maschilista di Bartezzaghi. Per un ruolo, quello della prostituta, che è – è stato – femminile nei secoli. Il vocabolario non è sessista – molti più ruoli cattivi sono maschili – ma questo non importa. I maschi potrebbero volersi riprendere i ruoli del cattivo. E questa sarebbe una buona notizia: rifare i David, un’altra cerimonia al maschile. Con premi per entrambi i generi. Due Oscar, due David, eccetera.

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