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martedì 6 marzo 2018

Un assaggio di best-seller

La storia sarebbe di Margot Wölk, dal 1938 assaggiatrice dei cibi destinati a Hitler. La storia che Postorino avrebbe voluto scrivere. Ma non ha potuto. Poco dopo che ne aveva scoperto l’esistenza, la vecchia assaggiatrice, 96 anni, è morta. Allora ne ha scritto il romanzo, come pensava che un’assaggiatrice dei cibi di Hitler vivesse e fantasticasse.
La cosa migliore è l’aneddoto: l’assaggiatrice che si scopre a 96 anni, prima di morire. E una coincidenza: “Le assaggiatrici” si scrive in parallelo con”Al servizio di Hitler”, opera sullo stesso tema di un altro scrittore, l’americano-a V.S.Alexander, che l’editore per il quale Rosella Postorino lavora, o lavorava, traduce e pubblica (titolo originale “L’assaggiatrice”). Anche lui-lei probabilmente invogliato-a dalla tardiva manifestazione di Margot Wölk sulle colonne dello “Spiegel” e del “Guardian”. I due romanzi sulle assaggiatrici di Hitler sono così usciti insieme, ma non sono gli stessi.  
La storia è una non-storia. Tanto più che non ha il pregio della confidenza, che rende attrattivi i ricordi dei famigli dei grandi. Alexander ne fa romanzo resistenziale. Postorino ne fa romanzo meno incongruo sul filo della fascinazione del male, dell’amore proibito. Non proprio da “Portiere di notte”, gli sbattimenti non si vedono, ma su quella linea lì: lui è un ufficiale delle SS, lei, nel suo piccolo, nell’orizzonte ristretto della ragazza di campagna, ha modo di sapere la verità del nazismo, che ha in orrore.  
Di più, ne fa romanzo leggibile, anche se poco resta. Postorino, che ama la scrittura (traduttrice di Duras – ri-traduttrice – e autrice di altre chicche in materia di Fresserinnen, mangione), avrà voluto fare il best-seller. Ci mette di tutto, tutto quello che le viene in mente. Fino al “sollievo di grattarsi”, per le zanzare o pulci, e altre irrilevanze, pur di fare rigaggio. Anche il detto calabrese, trasformato in teutonico, che “quando si mangia si combatte con la morte”. Scrivendo veloce. Senza problemi neanche di verosimiglianza – nella Germania di Hitler non si viveva di “fame e paura”, ma purtroppo di entusiasmi. Travolgendo il lettore con un mezzo alluvione di Grande Fratello e Isola dei Famosi insieme – manca “e che cazzo!”? E lo ha fatto. Il best-seller. Per trecento lunghe pagine.
Rosella Postorino, Le assaggiatrici, Feltrinelli, pp. 285 € 17

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