L’Italia ha
il primato negativo per uomini laureati, con il 13,7 per cento di coloro che
hanno tra i 15 e i 64 anni. Per le donne la percentuale delle laureate sale al
18,9 per cento, sempre dela fascia di età tra i 15 e i 64 anni, il dato
peggiore in Ue (dove la media è del 29,7 per cento) dopo la Romania.
Dal 2008
ad oggi le donne con la laurea in Italia hanno guadagnato 4,9 punti contro 7,8
della media Ue.
L’Italia è al ventunesimo posto, tra i
28 della Ue, per il numero dei poveri in rapporto alla popolazione: 4,5 milioni
di persone in “povertà assoluta”.
“Dall’inizio del secolo il Meridione è rimasto indietro
rapidamente: in termini di reddito lordo, ha perso un terzo sulla media
dell’Unione europea, il 30 per cento sulla Germania, il 27 per cento sull’area
euro e circa il 40% sulla Spagna; l’arretramento sul centro-nord dell’Italia è
stato di oltre dieci punti, persino sulla Grecia di cinque (i dati sono basati
su stime della Svimez) – F. Fubini, “Corriere della sera”.
“In tutta Europa solamente in Campania,
Calabria e Sicilia metà della popolazione o oltre viene considerata da Eurostat
a rischio di povertà e di esclusione sociale. La stessa agenzia europea mostra
che, stimando il reddito per abitante in proporzione al costo della vita, il
Mezzogiorno ormai viaggia al livello della Lettonia, più indietro della
Lituania e dell’Ungheria, quando vent’anni fa era molto più avanti”- Id.
L’Italia ha il terzo maggior debito
pubblico mondiale. Dietro gli Stati Uniti, che hanno cinque volte e mezza la
popolazione italiana, e il Giappone, con una popolazione di più del doppio..
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