Un astensionismo soprattutto “di
classe”, mette in rilievo uno studio sui flussi di voto condotto da “Lotta
Comunista”. Nei quartieri periferici delle città, operai e\o multietnici. A
Torino la quota Abn (di astenuti e schede
bianche o nulle) si aggira in questi quartieri sul 36-37 per cento dei
residenti. Ma, al netto dei maggiorenni stranieri che in queti quartieri
abitano ma non votano, salgono al 44 per cento alle Vallette e a Falchera, e al
55 per cento a Barriera di Milano. Analogamente a Genova: la quota Abn è nei quartieri
popolari multietnici al 35-37 per cento dei residenti, ma, non contando gli
stranieri maggiorenni, sale al 44 per cento a Bolzaneto e Legaccio, al 48 a
Cornigliano, e al 55 per cento a Sampierdarena. A Milano gli Abn senza i
residenti stranieri sono il 43 per cento ad Affori, il 48 al Corvetto, il 50 a
Quarto Oggiaro, il 51 al Giambellino, e il 53 a piazzale Loreto.
sabato 14 aprile 2018
L’astensione è di classe, nei quartieri multietnici
Il voto è diventato incerto e volatile
nel decennio culminato il 4 marzo in misura record nella storia della
Repubblica. Di un quarto superiore al vecchio record di “abbandoni” tra il 1987
e il 1994, nello smottamento e il crollo della “Prima Repubblica”. Allora gli
studi sui flussi di voto rilevarono 15 milioni di “abbandoni”, di passaggi da
un partito all’altro. Nel decennio concluso il 4 marzo sono stati 20 milioni.
Mentre l’astensione è salita tra i due periodi di 14 punti percentuli.
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