La domanda si pone dopo il documento presentato
dal premier olandese di centro destra Mark Rutte al suo terzo mandato e
sottoscritto dai tre paesi Nordici (Danimarca, Svezia e Finlandia), dai tre
Baltici e dall’Irlanda. Alternativo, cioè più restrittivo dell’Europa appena
delineata nel preambolo dell’accordo di governo in Germania, in sintonia con la
Francia.
A un mese dal manifesto di Rutte
nessuna reazione dal resto dell’Europa: tertium
non datur. Cosa pensa o propone l’Italia – o la Spagna, o altro paese non
del Nord. Nessuno si è curato di saperlo, e gli stessi non lo sanno. L’Italia
non ha governo. La Spagna pensa a non dividersi. Eccetera. L’Europa è settentrionale.
Ora a due teste.
Diventa
Nordico anche il sovranismo
Il manifesto-lettera a Bruxelles di
Rutte mette un paletto fisso al trasferimento di altre competenze a Bruxelles.
A un altro passo verso la struttura federale. Forse accetterà un ministro
europeo delle Finanze, come vogliono Berlino e Parigi, ma con funzioni di coordinamento
delle uscite. Il sovranismo che mezza italia rivendicherebbe, e in Francia il
Front National, lo fa suo il fronte Nordico.
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