Kim Jong-un
lanciava missili: titoli cubitali,
guerra nucleare, paura. Kim Jong-un rinuncia ai missili, una non notizia. Per
non fare un favore a Trump? La Corea è lontana? In effetti è lontana, molto.
Un mese e
mezzo dalle elezioni e non una proposta di governo. Solo geometrie: con questo
meno quello più qualcosa di quell’altro. Come fare una maggioranza di voto - tanto
poi ognuno cambia casacca. È tutto qui il nuovo? Un cerimoniale, e il più
vieto. Ed è celebrato.
Si celebra
poco la sentenza di Palermo sullo Stato-mafia. Il giudice Alfredo Montalto ha sorpreso
anche i colpevolisti, anche la pubblica accusa, e i giornali più schierati.
Anche se ha offerto loro in preda qualcosa che i Pm non avevano osato: Berlusconi.
Nessun
dubbio che Montalto avrebbe condannato. Con una giuria di donne da cui si è fatto
circondare per immortalarle alle lettura della sentenza, fresche di parrucchiere,
ma la giuria in Italia non conta. Mannino, per sfuggire a Montalto, ha scelto
il rito abbreviato ed è stato assolto.
È sfuggito
a Montalto il pesce grosso, Berlusconi, Che ha inseguito nei lunghi anni di
dibattimento in vari modi. Memorabile la trasferta in mondovisione in onore di
Spatuzza, il centomicida che ha visto la Madonna. Ha rimediato in extremis,
reintroducendo in sentenza Dell’Utri, “ “limitatamente alle condotte contestate
come commesse nei confronti del governo presieduto da Silvio Berlusconi” -
anche se il governo Berlusconi è venuto un anno dopo.
Il
processo Stato-mafia è durato oltre cinque anni. Si può pensare che le sei persone
della giuria popolare si siano fermate per sei anni? Che senso ha e che peso la
giuria popolare nel processo italiano?
Un capo
della Polizia destituito dal presidente eletto, che va in televisione, dopo un
anno, a denunciare lo stesso presidente come un “capomafia”, complimentato dai media,
non si era ancora visto. Ma gli Stati Uniti sono questo: si dicono puritani ma
per fare bordello. Informazione? Opinione pubblica?
È singolare
la campagna dei media americani contro Trump. Il “New Yorker” trova analogie
fra Trump e il papa Francesco. “The Nation”, l’equivalente de “il Manifesto”, apre
invece con Lutero: “Come Martin Luterò aprì la strada a Trump”. Si può essere anticlericali
e antitrumpiani, ma questi fanno l’opinione pubblica mondiale.
Intervista
a sorpresa del “Corriere della sera” a Vialli. Uno si chiede: perché, cosa è
avvenuto? L’ex centravanti, che guadagna in Italia e paga le tasse a Londra, serve
per dire che l’arbitro di Real Madrid-Juventus è ottimo: “È inglese, lo conosco
e dico che è al di sopra di ogni sospetto”. Se no la regina gli toglie la residenza?
Si ascoltano
su Sky Vialli e Mauro, ora anche Del Piero, ex juventini, schierati,
nell’equilibrio del tifo del piccolo schermo, a denigrare la loro ex squadra.
Di cui sempre, a ogni partita, sottolineano qualche torto. Non li ha fatti
guadagnare abbastanza?
Vialli e Mauro
fanno impressione. Il centravanti perché la Juventus dovette difenderlo in un’astiosa
polemica di Zeman che lo diceva drogato. Mauro perché è dirigente del club di
golf di Alberto Agnelli e sua madre. L’astio come segno di indipendenza?
I dividendi
distribuiti per il 2017 dalle maggiori 1.200 società mondiali Janus Henderson,
la società britannica di consulenza finanziaria, calcola in 1.2452 miliardi di
dollari. Dei quali un terzo va agli azionisti delle società americane: 438
miliardi. Agli azionisti delle società giapponesi vanno 70 miliardi, dell’area
Asia-Pacifico 140, della Gran Bretagna 96, del’Europa 227. L’Europa, che ha una
popolazione di 500 milioni di abitanti, contro
i 330 degli Usa, e un pil analogo, 19 mila miliardi di dollari, guadagna
la metà.
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