sabato 21 aprile 2018

Ombre - 412

La guerra americana alla Russia si spinge a negare i visti ai ballerini del Bolshoi. C’è da piangere o da ridere?

Kim Jong-un lanciava  missili: titoli cubitali, guerra nucleare, paura. Kim Jong-un rinuncia ai missili, una non notizia. Per non fare un favore a Trump? La Corea è lontana? In effetti è lontana, molto.

Un mese e mezzo dalle elezioni e non una proposta di governo. Solo geometrie: con questo meno quello più qualcosa di quell’altro. Come fare una maggioranza di voto - tanto poi ognuno cambia casacca. È tutto qui il nuovo? Un cerimoniale, e il più vieto. Ed è celebrato.

Si celebra poco la sentenza di Palermo sullo Stato-mafia. Il giudice Alfredo Montalto ha sorpreso anche i colpevolisti, anche la pubblica accusa, e i giornali più schierati. Anche se ha offerto loro in preda qualcosa che i Pm non avevano osato: Berlusconi.

Nessun dubbio che Montalto avrebbe condannato. Con una giuria di donne da cui si è fatto circondare per immortalarle alle lettura della sentenza, fresche di parrucchiere, ma la giuria in Italia non conta. Mannino, per sfuggire a Montalto, ha scelto il rito abbreviato ed è stato assolto.

È sfuggito a Montalto il pesce grosso, Berlusconi, Che ha inseguito nei lunghi anni di dibattimento in vari modi. Memorabile la trasferta in mondovisione in onore di Spatuzza, il centomicida che ha visto la Madonna. Ha rimediato in extremis, reintroducendo in sentenza Dell’Utri, “ “limitatamente alle condotte contestate come commesse nei confronti del governo presieduto da Silvio Berlusconi” - anche se il governo Berlusconi è venuto un anno dopo.

Il processo Stato-mafia è durato oltre cinque anni. Si può pensare che le sei persone della giuria popolare si siano fermate per sei anni? Che senso ha e che peso la giuria popolare nel processo italiano?

Un capo della Polizia destituito dal presidente eletto, che va in televisione, dopo un anno, a denunciare lo stesso presidente come un “capomafia”, complimentato dai media, non si era ancora visto. Ma gli Stati Uniti sono questo: si dicono puritani ma per fare bordello. Informazione? Opinione pubblica?

È singolare la campagna dei media americani contro Trump. Il “New Yorker” trova analogie fra Trump e il papa Francesco. “The Nation”, l’equivalente de “il Manifesto”, apre invece con Lutero: “Come Martin Luterò aprì la strada a Trump”. Si può essere anticlericali e antitrumpiani, ma questi fanno l’opinione pubblica mondiale.

Intervista a sorpresa del “Corriere della sera” a Vialli. Uno si chiede: perché, cosa è avvenuto? L’ex centravanti, che guadagna in Italia e paga le tasse a Londra, serve per dire che l’arbitro di Real Madrid-Juventus è ottimo: “È inglese, lo conosco e dico che è al di sopra di ogni sospetto”.  Se no la regina gli toglie la residenza?

Si ascoltano su Sky Vialli e Mauro, ora anche Del Piero, ex juventini, schierati, nell’equilibrio del tifo del piccolo schermo, a denigrare la loro ex squadra. Di cui sempre, a ogni partita, sottolineano qualche torto. Non li ha fatti guadagnare abbastanza?

Vialli e Mauro fanno impressione. Il centravanti perché la Juventus dovette difenderlo in un’astiosa polemica di Zeman che lo diceva drogato. Mauro perché è dirigente del club di golf di Alberto Agnelli e sua madre. L’astio come segno di indipendenza?

I dividendi distribuiti per il 2017 dalle maggiori 1.200 società mondiali Janus Henderson, la società britannica di consulenza finanziaria, calcola in 1.2452 miliardi di dollari. Dei quali un terzo va agli azionisti delle società americane: 438 miliardi. Agli azionisti delle società giapponesi vanno 70 miliardi, dell’area Asia-Pacifico 140, della Gran Bretagna 96, del’Europa 227. L’Europa, che ha una popolazione di 500 milioni di abitanti, contro  i 330 degli Usa, e un pil analogo, 19 mila miliardi di dollari, guadagna la metà.

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