giovedì 26 aprile 2018

Quando il mercato dell'arte era di vedute

La mostra più esauriente del figlio dello scenografo veneziano Canal, con un cinquantina di quadri conferiti da gallerie pubbliche e private di tutto il mondo, anche da Cuba – una delle due tele in cui Canaletto a Londra aveva diviso la veduta di Chelsea dal Tamigi all’altezza del parco di Battersea, non riuscendo a vendere il quadro originariamente unito.
L’effetto, vedendo tutte insieme le sue vedute, è che Canaletto abbia dipinto un unico quadro. Benché di pregiati effetti di luce – si è appena conclusa l’epoca di Newton, dei primi studi innovativi sulla luce. Con una distinta caratterizzazione dell’Artista nel Settecento: non più maledetto o enigmatico ma comune artigiano con un mercato. Che lavora cioè secondo gli umori del mercato: dapprima le rovine romane, poi le vedute d’acqua. E si occupa di una clientela oggi si direbbe borghese, con studio a tutti gli effetti bottega, compreso l’artista all’opera, negli orari affissi.
Canaletto 1687-1768, Museo di Roma a palazzo Braschi

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