Con crisi industriali ovunque, e più al Sud. Da Taranto a Atessa,
fiore all’occhiello della produzione automotive
che Honeywell ha chiuso, senza più, il giorno dopo il no di Mattarella. Nel mentre che, negando loro il governo, senza nessuna ragione
plausibile, ha elevato 5 Stelle e Lega a partiti responsabili, affidabili. Nelle
persone, perfino, dei loro piccoli demiurghi, che, al confronto, figurano
sapere quello che dicono, e dicono anzi giusto: due givanottoni senza arte, vecchi goliardi, ha elevato a statisti. Un suicidio, suo proprio e, se
Dio vuole, delle politiche compromissorie. Ma con gravi danni.
L’Italia sarà assente nei punti caldi internazionali in cui è impegnata
direttamente che stanno per intraprendere nuovi assetti: la Libia; l’unione
bancaria europea; forse la revisione di punti dei trattati europei ai quali l’Italia
è specialmente sensibile, l’immigrazione, i bilanci, la difesa; le sanzioni
contro la Russia; le sanzioni contro l’Iran; l’Afghanistan, dove l’Italia è presente da quindici anni come seconda forza militare dopo quella americana.
Sul fronte europeo l’italia ha avuto un primo assaggio di “cooperazione”
il giorno dopo la bocciatura del governo eletto. Per fare l’unione bancaria le
banche dovranno procedere a costosi aumenti di capitale, contro i rischi,
eccetto le banche tedesche, che sono le sole a rischio.
L’esito indebolisce lo stesso Mattarella, anche se i propositi
di incriminazione parlamentare sono rientrati. Per l’assurdità dell’iter che ha
imposto al dopo voto.
Non voleva il governo 5 Stelle-Lega, lo ha detto parlandone con
disprezzo in tv quando l’ha bocciato. Ma non l’ha respinto subito, in maniera
da andare al nuovo voto “per colpa” dei due movimenti, con qualche possibilità
di ridimensionarli. Ha traccheggiato con consultazioni doppie e triple, e consultazioni
di consultazioni, e ha lasciato poi il paese nel vuoto. Uno. Due: ha bocciato un governo che offriva
tutto a tutti, tutti quelli che il Pd aveva trascurato, a partire dai risparmiatori,
invece di metterlo alla prova.
Voleva esporre Di Maio e Salvini come incapaci e irresponsabili?
Ha ottenuto l’effetto opposto, ora sono statisti – relativamente, certo, più di
Renzi, e di Mattarella. Alla storia che il governo fosse anti-europeo, che
Mattarella adduce, non crede nessuno.
Mattarella sperava in un governo 5 Stelle-Pd. Impraticabile per
vari motivi, anche per i numeri. Ma evidentemente la sola ragione per cui ha
traccheggiato. Ora, col governo di minoranza, rischia di affossare il suo partito
Democratico – la protervia scatena anche i miti. Il Pd, che si è dimezzato in
pochi anni, va sicuro perdente alle nuove elezioni.
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